IRREDIMIBILI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Marzo, 2022 @ 7:00 am
PRIMA DOMMANDA – “Ma un titolo azionario vale in quanto rappresenta una Spa solida … e il titolo irredimibile cosa ha dietro di sè, come fa a mantenere il suo valore nel tempo quando lo vai a rivendere in borsa?”
Ho risposto: i titoli di debito pubblico e i titoli pubblici di rendita (irredimibili) NON sono titoli azionari. I primi contano sul fatto che lo Stato sia in grado di pagare la rendita stabilita + di rimborsarli a scadenza. I secondi che lo Stato possa continuare solo a pagare la rendita. Poichè i flussi finanziari delle sole rendite dei titoli irredimibili sono molto minori dei flussi finanziari delle rendite + capitale dei titoli di debito, il sottoscrittore dei titoli irredimibili è maggiormente garantito rispetto al sottoscritopre dei titoli di debito circa il perdurare nello Stato della necessaria capacità finanziaria.
SECONDA DOMANDA – “Ma che sicurezza ha il sottoscrittore che riuscirà a vendere il titolo irredimibile in borsa?”
Ho riposto: l’unica sicurezza che tutti noi abbiamo è che prima o poi tutti muoriamo! A parte la battuta, il sottoscrittore si trova di fronte quale potenziale compratore la finanza privata esdtera e quella italiana la quale ultima, da sola , oggi vale ben 3 volte il PIL e 2 volte l’indebitamento pubblico italiano: in altre parole, si trova a cercare di vendere il proprio titolo iredimibile ad un possibile acquirente molto dotato di mezzi finanziari e molto desideroso di farli fruttare. Basti pensare che i titoli pubblici tedeschi “pagano” un interesse negativo, cioè sottoscriverli “costa”.
TERZA DOMANDA – “Ma il valore del titolo non potrà scenderere sotto il valore nominale a causa dell’inflazione e far sì che io alla sua vendita registri una perdita?”
Ho risposto risposta: “No, perchè il livello della sua rendita sarà regolato da un tasso in parte variabile, che adegui il valore del titolo rispetto all’andamento delle oscillazioni monetarie”.