I NOSTRI PARLAMENTARI: DEL RECENTE PASSATO, ATTUALI, RI-ASPIRANTI TALI – 2

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Febbraio, 2022 @ 6:25 am

Noi li votiamo, li eleggiamo. Vanno a Roma. Quale è la percentuale delle loro presenze in Parlamento? Al 35% delle sedute? Di meno? Di più? Durante il loro mandato, quali risultati concreti hanno prodotto?

Al termine della mia carriera, quasi sul filo della pensione, ricevetti un incarico: dare vita a una SpA mista pubblico pivata, gestirla e realizzare i suoi obiettivi in termini di opere pubbliche. Alla fine del mio mandato, la città ebbe il suo grande parcheggio interrato e lo SCOUT – Sistema di Controllo Unificato Telematico per il controllo e la gestione della mobilità su un’area ampia “a piacere” visto che funzionava via radio e su fibre ottiche. Durante il tempo del mio incarico si avvicendaron ben quattro sindaci alla guida della città. Dopo anni dalla cessazione del mio lavoro uno di essi mi diede un grande, graditissimo riconoscimento: “Tu hai fatto qualcosa di importante per la città”.

Ecco che allora ho cominciato a ripassare alla moviola la mia vita lavorativa e quella politica altrui e mi sono detto: valuta i “tuoi” parlamentari (ex, attuali e ri-aspiranti tali) alla luce di quello che hanno concretamente realizzato.

Dice, ma tu stesso, non ti valuti con questo identico metro? Certo, ma chi si loda si sbroda, raga! Cosa? Insistete? Be’ allora qualche altro risultato ve lo elenco. In Trentino: il lancio dell’idea di trasformare l’interporto in centro intermodale; il riassetto finanziario di un importante società finanziaria di partecipazioni; il rilancio di una importante stazione sciistica sull’orlo di una profonda crisi. Giù “in Italia”: la gestione della finanza di una importante SpA finanziaria in tempi di stretta creditizia; la gestione del rischio di cambio delle sue 20 SpA controllate; essere stato a capo di società i cui dipendenti ti dicevano “Dottore, ogni giorno siamo contenti di venire a lavorare con lei”; avere impostato in Libano con il presidente Hariri una sorta di IRI locale; avere ottenuto dall’allora ambasciatore Cottafavi il riconoscinento di avere creato la prima società italo-iraniana a maggioranza italiana; etc.

Mi fermo qui, perchè come ho detto chi si loda si sbroda. Volevo solo sottolineare la differenza fra il gestire l’esistente senza innovare, senza creare nulla e, per converso, gestire creando qualcosa: risultati concreti, motivazione del personale, fiducia nei propri elettori.