SUPERFICIALITA’, PIGRIZIA, DISTRAZIONE? DOBBIAMO RIFORMARE IL MODO DI VIVERE LA NOSTRA POLITICA FINANZIARIA!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Febbraio, 2022 @ 9:02 am

Malanni della nostra società odierna, molto diffusi su ampie fasce della popolazione. Dice … ma che? Ti metti a fare il classista, l’elitario? No, raga, il contrario! Cerco di mettere in guardia le persone circa i danni che possono derivare loro da questi atteggiamenti!

Un esempio: chiedete cos’è il PNRR. Se va bene vo risponderanno che sono i fondi che l’UE ci regala per rimettere in piedi la nostra economia. E già qui due errori: i fondi del PNRR sono in parte un regalo, in parte un prestito e non servono solo o principalmente per l’economia, ma anche per le riforme e per molti altri temi, quali la parità di genere e l’abbattimento delle disugualglianze di ogni tipo.

Di mio aggiungo: tre grandi rischi insiti nell’utilizzo dei fondi del PNRR: 1) che basti fare qualcosa, alla bell’e meglio, tanto da soddisfare formalmente le condizioni che l’UE ha posto per la loro erogazione; 2) che con il loro utilizzo si faccia “tutto” quello che è doveroso fare per stare al passo con i tempi; 3) che il Covid sia la sola pandemnia che ci affligge.

I rischi sono reali, infatti: 1) se i territori intorno al tuo (Lombardia, Veneto, Alto Adige) operano veramente e sostanzialmente al meglio, il tuo territorio (Trentino) regredisce; 2) per stare al passo con i tempi occorre continuare a progettare in modo prospettico, di lungo termine, come sarebbe stato doveroso fare anche prima e anche indipendentemente dalla pandemia e dal PNRR; 3) oltre al Covid c’è la pandemia “Crisi e costi dell’energia”.

Dice … ma dove prendiamo i fondi per tutta questa progettazione? Dico, raga, allora uno cosa scrive a fare libri, cosa pubblica a fare post su post sui TITOLI IRREDIMIBILI RENDITA non di debito?Dice … ci riassumi di che si tratta? Dico: sono lo strumento per attrarre VOLONTARIAMENTE verso il nostro settore pubblico la ricchissima finanza privata italiana ed estera; sono titoli che lo Stato non deve rimborsare in linea capitale (quindi NON sono un debito! Chi vuole il rimborso, vende il titolo in borsa); rendono all’investitore il doppio dei titoli di debito; la loro emissione aumenta la liquidità del Tesoro e diminuisce il debito pubblico; per lo Stato, l’aumento dell’esborso finanziario per maggiori interessi è molto, molto più che bilanciato dai mancati esborsi finanziari in linea capitale.

Dice … ma così facendo lo Stato si carica di costi per interessi a tempo indeterminato! Dico: no raga, scialla, calma, perchè lo Stato si riserva l’opzione di riscattare i propri titoli! Quindi nel breve-medio periodo consentono di avere la liquidità per imponenti investimenti produttivi che nel medio-lungo periodo forniranno allo stati i mezzi per riscattare quelle rendite.

Il 20 agosto 2020 Banca Intesa Sanpaolo ha emesso 1,5 mildi di propri Irredimibili ed ha ricevuto richieste di acquisto per 6.5 mildi: vorrà pur voler dire qualcosa, o no? E dire che quei titoli (privati) sono tassati al 25% mentre quelli statali sarebbero tassati la metà!

Dice … ma quei titoli oggi sono “classificati” come debiti. Dico … ma raga, vogliamo scherzare? Se l’etichetta dice marmellata di pere e invece dentro il vasetto c’è marmelalta di mete, basta cambiare l’etichetta!

Buona marmellata e buoni Titoli Irredimibili a tutte e a tutti!

F.to Riccardo Lucatti, Responsabile del Tavolo di Lavoro Finanza ed Economia mista di ITALIA VIVA TRENTINO.