FUNIVIA TRENTO-MONTE BONDONE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Gennaio, 2022 @ 9:14 pm

Leggo e, sia pure con un distinguo, condivido l’intervento di Alex Benetti, Presidente della Circoscrizione Bondone, su l’Adige 5 gennaio 2022 pag. 20, là dove afferma la necessità di rivitalizzare molte strutture abbandonate o trascurate. Il “distinguo” consiste nel fatto che la Funivia non sottrae energie agli altri interventi, bensì al contrario stimola i privati ad investire in una zona ben servita da un accesso a fune, soprattutto se ad esso si accompagna l’estensione a quell’area della rete metanifera.

Al contempo, il settore pubblico, proprietario di molte strutture dismesse da decenni, potrebbe venderle ai privati ad un prezzo che fosse stimolante per i loro ulteriori investimenti. Così facendo inoltre il pubblico arricchirebbe la propria finanza che potrebbe essere destinata a cofinanziare la realizzazione dell’impianto funiviario. Del resto, l’ipotesi della vendita dell’enorme patrimonio immobiliare è un aspetto che riguarda tutti gli enti pubblici per cifre pari ad alcune centinaia di miliardi: si tratterebbe quindi di dare il buon esempio.

Prima la Funivia, anche perché non rappresenterebbe non solo il pur dovuto collegamento di un quartiere e di un parco cittadino al loro centro che a sua volta ne sarebbe arricchito; e nemmeno solo un servizio allo sport invernale, bensì anche in quanto soprattutto potrebbe – anzi potrà – innescare la creazione del progetto di destagionalizzazione di tutte le stazioni sciistiche regionali con la creazione del Trentino Alto Adige Bike Safari, analogamente a quanto già realizzato in Austria con il suo Tirol Bike Safari che ha messo in rete 750 km di ciclo discese. Trattandosi di un progetto destinato a diventare regionale si potrebbe iniziare a coinvolgere anche Bolzano, la quale, del resto è già intervenuta in una iniziativa “trentina” (Interbrennero).

Ancora: la Funivia Trento-Monte Bondone, in parallelo alla sistemazione della risalita ciclabile dalla Busa del Garda alla Valle dell’Adige, collegherebbe il nostro sistema delle piste (e del turismo!”) ciclopedonale con il sistema della Ciclabile del Lago di Garda e viceversa, attribuendo un preciso significato strategico al rilevante investimento fatto dalla nostra  provincia (23 milioni) per il completamento di quell’opera – pur strategica anche per noi  – che però si snoda per la stragrande parte del suo percorso sul territorio di  altre due regioni.

Il finanziamento della Funivia (purtroppo inspiegabilmente non inserita dalla Provincia fra quelle finanziabili con i fondi del PNRR) potrebbe avvenire in vari modi: con il Project Financing; attraverso una SpA comunale pubblico-privata multiservizi per avvalersi degli utili di singole società in attivo, le quali oggi riversano queste risorse al fisco statale; si potrebbero attivare i BOC, BOP, BOR – Buoni Ordinari Comunali, Provinciali, Regionali a valere sull’art. 5 della L. n. 724 del 23-12.94 i quali garantiscono un rendimento superiore di un punto rispetto ai titoli di debito statali e sono convertibili in azioni (eventualmente anche privilegiate) della relativa società di scopo, titoli che potrebbero ben essere sottoscritti anche da imprenditori non residenti e dai turisti, soprattutto se il loro rendimento fosse garantito da un pool di banche locali.

Una iniziativa simile può ben partire dall’Ente Territoriale “primario”, il Comune capoluogo, anche perché il principio di sussidiarietà recita: “Non faccia l’ente successivo ciò che può fare meglio e prima l’ente precedente”.

Come si vede gli aspetti da considerare e gli strumenti attivabili sono molti. Si tratta di esaminarli ed affrontarli nella giusta sequenza e in un’ottica di sistema attuale e soprattutto prospettico.

Riccardo Lucatti, Responsabile del Tavolo Tematico di Lavoro “Finanza ed Economia Mista” di Italia Viva Trentino.