HOME E SMART WORKING: LA SENATRICE ITALIA VIVA DONATELLA CONZATTI CHIARISCE MOLTI ASPETTI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Ottobre, 2021 @ 9:03 amCare amiche e cari amici, oggi parleremo di una esperienza che quasi tutti abbiamo fatto durante i lunghi mesi di pandemia: il lavoro da casa, l’home working. Parleremo anche della sua evoluzione in smart working perché le esigenze di distanziamento sociale per il contenimento del Covid-19 hanno avuto un forte impatto sull’organizzazione del lavoro, tanto da far prefigurare una nuova normalità con largo ricorso proprio allo smart working, a prescindere dall’emergenza sanitaria. Prima di parlare di futuro dobbiamo però essere certi di non confondere l’home working che abbiamo vissuto durante il lockdown con lo smart working: sono infatti due mondi diversi. Lo smart working è una modalità di lavoro regolato bene dalla Legge 81/2017 conosciuta come legge sul lavoro agile. Il primo, l’home working invece è quella soluzione di emergenza adottata in pandemia ed attuata con la deroga della Legge 81/2017 decisa nel Decreto Rilancio DL 34/2020. Quindi le caratteristiche dell’home working sperimentate sono l’esatto contrario di ciò che andrà fatto per attuare i capisaldi della normativa sul lavoro agile: – flessibilità del luogo di lavoro, non significa lavoro da casa ma alternanza tra attività svolte nel luogo di lavoro e attività svolte in altri luoghi concordati nell’accordo individuale tra datore di lavoro e lavoratore; – flessibilità di tempo e diritto di disconnessione: non significa essere connessi sempre ma avere delle fasce di tempo elastiche e un momento certo a partire dal quale disconnettersi; – riservatezza e sicurezza dei luoghi di lavoro, non significa lavorare da casa con strumentazioni e documenti in promiscuità con altre situazioni di vita domestica, significa decidere con il datore di lavoro quale luogo sia più adatto, sicuro ed attrezzarlo e verificarlo con il contributo aziendale; – rete e sicurezza informatica, non significa utilizzare il proprio 4G, il proprio PC e non essere certi di avere installato il firewall (!) ma avere dotazioni aziendali, essere formati ad utilizzarle ed essere dotati di un sistema di cybersicurezza aziendale. Potrei proseguire ma avete sicuramente compreso che il percorso di ripensamento organizzativo e tecnologico per arrivare allo smart working richiede impegno. Se dobbiamo individuare del positivo anche nell’esperienza di home working, è stato il cambio di giudizio che i 7 milioni di lavoratori e le molte aziende che lo hanno sperimentato ne danno: “si può fare”. Ed è un primo passo! Ora bisogna strutturare il vero smart working con flessibilità di tempo e luogo di lavoro, con dotazioni informatiche, formazione ed una organizzazione aziendale che valuti per risultati e obiettivi. Non serve una legge nuova, serve attuare la Legge 81/2017. Come? Diffondendo gli accordi individuali e nelle aziende più grandi e strutturate costruendo accordi sindacali di secondo livello con parti sociali e datoriali. Aggiungo infine alcuni chiarimenti utili. Lo smart working è una modalità di lavoro non è un contratto di lavoro. Il contratto resta quello preesistente a tempo determinato o indeterminato, part time o full time. Lo smart working è un modo diverso di lavorare non è uno strumento di welfare e di conciliazione. Men che meno deve trasformarsi in un mero strumento di conciliazione solo per le lavoratrici, che le penalizza in termini di reddito e di carriera. Lo smart working è un modo nuovo di lavorare per obiettivi che richiede una profonda riorganizzazione aziendale, che riguarda sia uomini e donne ed è adatto a quella flessibilità e personalizzazione dei prodotti e servizi che in alcuni settori è sempre più richiesta. Basilare per la trasformazione di parte del lavoro in smart working è naturalmente quella trasformazione digitale che il PNRR ci indica, a partire dal rapido completamento delle reti di connessione in fibra in grado di connettere tutte le parti d’Italia. Di tutto questo ho discusso mercoledì all’interessante convegno “Donne, lavoro e pandemia” promosso dal Coordinamento nazionale donne delle Acli. Vi lascio i link per ascoltare qualche estratto: https://www.youtube.com/watch?v=3elSh07KsqM https://www.youtube.com/watch?v=vTm7xcG-Ijg https://www.youtube.com/watch?v=5-H_sWxkmi8 Un saluto Donatella Conzatti PS Sabato prossimo Vi riferirò dell’approvazione del Decreto Crisi d’impresa. |