GUFARE: PENSARE CHE LE COSE POSSANO ANDAR MALE, CRITICARE SENZA PROPORRE SOLUZIONI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Aprile, 2021 @ 6:33 amDetto altrimenti: non è “gufare” invece, prepararsi a gestire il peggio con proposte concrete, essere responsabili, previdenti, e proporre soluzioni finanziarie per il contenuimento del debito pubblico (post 4247)
I TITOLI PUBBLICI IRERDIMIBILI RENDITA non sono un debito, non sono una patrimoniale e producono contemporaneamente questi benefici:
1 – convogliamo volontariamente le risorse finanziarie private italiane ed estere verso il nostro settore pubblico;
2 – riducono il livello del debito pubblico;
3 – aumentano la liquidità del Tesoro.
Ricordate Marco Porcio Catone detto il censore? Ce l’aveva contro Cartagine: qualunque argomento si fosse discusso in Senato, chessò, la costruzione di un acquedotto, concludeva con “Ceterum censeo Carthaginem delendam esse” e alla fine fra l’altro prenso che dobbiamo distruggere Cartagine. Ed io ceterum censeo Irredimibilia emitteanda esse!
Io credo che i fondi Recovery non saranno sufficienti ad invertire l’andamento crescente del nostro debito pubblico. Calcolatrice finanziaria HP alla mano, occorre un’ulteriore massa finanziaria d’urto, quale può derivare dalle emissioni di TITOLI IRREDIMIBILI RENDITA (non sono titoli di debito) e dalla VENDITA DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE DEGLI ENTI PUBBLICI oggi non a reddito.
Dice … ma se li vogliono classificare come titoli di debito! Dico: io ho una pera. Me la fanno mettere in un cesto pieno di mele e uva: sempre pera resta! La natura della cosa determina la sua classificazione, non il contrario: quella pera, anche se messa nel cesto delle mele e dell’uva, sempre pera resta! E se la classificazione dei Titoli Irredimibili Rendita fosse sbagliata, la si cambia, cribbio! Dov’è il problema? Altrimenti mi sembrerebbe un po’ come quel tale che per fare dispetto alla moglie, si evirò! Tradotto: pur di non SFORZARSI AD APPROFONDIRLI , pur di “fare dispetto” a chi li propone, li si rifiuta tout court arrecandosi un grave danno.