Incontri – 2) Cristina Endrizzi Garbini (Yes, this is Trento too!)
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Gennaio, 2012 @ 6:16 amCristina Endrizzi Garbini – Detto altrimenti: cantante lirica, pianista compositrice  e molto altro ancòra … (si, Trento è anche questo!)
Siamo nella sua bella casa in Bolghera. Le tende delle finestre, scostate, invitano il giardino ad entrare scivolando sui raggi di un sole invernale quasi già primaverile. Cristina è soprattutto una “anfitriona”, che accoglie tanti ospiti, suoi amici, radunati per riempire di contenuti l’Accademia delle Muse, circolo privato da lei stessa fondato alcuni anni fa.
Cristina, che cosa ti ha spinto a creare l’Accademia?
La gioia che provo e che condivido con i miei amici nell’allargare i nostri orizzonti conoscitivi  in ogni campo; il piacere che ognuno di noi prova nell’ esprimere le proprie istanze culturali e nell’ampliare, su queste basi condivise, la cerchia delle conoscenze personali.
Quali temi sviluppa l’Accademia?
Ognuno sviluppa il “proprioâ€. A vantaggio dei lettori, non certo tuo che in Accademia sei il mio “vicepresidenteâ€, ne cito alcuni: storia del disegno, nascita del teatro, la tragedia greca, la commedia, le maschere dei Ciusi e dei Gobi, la toponomastica e le curiosità  della Trento minore, la storia della navigazione a vela, le tecniche pittoriche, la scrittura musicale, il legno â€Amerigo Vespucciâ€, la storia del violino, viaggi in Egitto, in India e in Croazia, incontri con libri e scrittori: venne a trovarci Alberto Cavanna, l’autore di “Da bosco e da Rivieraâ€, che consiglio a tutti. Non riuscimmo a combinare con Francesca Melandri, per il suo bel romanzo “Eva Dorme†anch’esso consigliato. Ora stiamo confrontandoci con “La vita accanto” di Maria Pia Veladiano, bellissimo! Oltre che, ovviamente, la Musica, sempre, tanta, al pianoforte, talvolta insieme al violino e fra poco insieme alla chitarra classica.
Quanti soci siete, anzi, siamo?
Circa una quarantina, ma ovviamente non siamo sempre tutti presenti.
Parliamo di un libro: “A bordo della Città di Milanoâ€
Mio suocero, Carlo Felice Garbini, erail  medico di bordo sulla “Città di Milanoâ€, la nave appoggio alla spedizione del dirigibile Italia del Comandate Nobile. Io da sempre avevo in casa un frammento ligneo del dirigibile e tante vecchie foto. Una sera, per caso, questo materiale è stato notato dall’amico “Accademico†Enrico Fuochi, ottimo fotografo documentatore. Da questa alleanza, dopo un pregievole e complesso restauro delle foto da parte di Enrico, è nato il libro a testimonianza degli eroi della “Tenda Rossaâ€. In tal modo è stato recuperato un pezzo di storia.
Veniamo alla musica, anzi, alla Musica
Avevo sei anni. Mi ero costruita una “tastiera†di carta che posavo sulla tavola estraibile deltavolo della cucina, quella per impastare gli gnocchi, tanto per capirsi. E lì mi esercitavo! Poi la mia tastiera subì un incidente, sacrificata sull’altare di un impasto della nonna. Allora ottenni di andare ad esercitarmi sul pianoforte del liceo musicale, nelle ore in cui non veniva usato e cioè “fra le ore†e la sera dopo le 19.00.
Crescendo, lavorai due estati come cameriera e mi comperai un pianoforte verticale usato. Appena si sparse la voce, eccomi a sposare mezza Trento al suono dell’organo nelle varie chiese.
Tuttavia il mio inizio professionale fu come cantante lirica nelle operette, là dove occorreva saper cantare, recitare e danzare. Ho girato mezza Italia in tournée. Ho poi insegnato educazione musicale per 30 anni. Ora, a titolo di volontariato, continuo a tenere concerti privati per centri culturali, bambini portatori di handicap, pensionati, scolaresche ed amici.
Della tua vita, cos’altro mi racconti?
Che da giovane nuotavo con la Rari Nantes! E che ora, oltre a scrivere poesie,  ho quattro nipotini, Cristian, Anna, Daniele e Andrea. Quest’ultimo sta studiando pianoforte! Indovina chi glielo insegna …
CRISTINA ENDRIZZI GARBINI è nata a Trento. Ha Iniziato lo studio del pianoforte all’età di 8 anni con Elsa Triangi, successivamente si è diplomata con Bruno Mezzena. Dopo aver debuttato a soli 12 anni in una piccola cantata sacra di Riccardo Zandonai, si è dedicata allo studio del canto con Maria Battistotti, diplomandosi quindi molto giovane. Ha sempre svolto un’intensa attività  strumentale e vocale, collaborando molto spesso sia come solista che come accompagnatrice al pianoforte in recitals, in formazioni corali, duetti, trii, ecc trovando anche il tempo per allevare due figli. Il suo repertorio pianistico è molto vasto e va dal Barocco alle canzoni popolari moderne, dalle Opere ai brani classici per pianoforte a quattro mani. Ha vinto il concorso ENAL con finale al teatro Massimo di Palermo, il concorso Aslico di Milano e il primo premio al concorso nazionale dell’Operetta esibendosi nel  Pipistrello di Strauss. Subito ingaggiata dalla Compagnia Italiana dell’Operetta di Alvaro Alvise, ha ricoperto i ruoli principali nelle più famose Operette come “Il paese dei campanelli†“Ci-ci-là †“La vedova allegra†e “La principessa della Czardasâ€. Ha cantato in lunghe tournee in numerosi teatri come il “Nuovo†di Milano, il “Politeama†di Napoli, lo “Sferisterio†di Macerata, il “Grande†di Brescia, il “Petruzzelli†di Bari, il “Giglio†di Lucca, l’ “Alfieri†di Torino e molti altri. Successivamente, abilitata all’insegnamento, si è dedicata ai bambini e ai ragazzi, prima all’Istituto magistrale e poi nella scuola media per quasi 30 anni. Ha tenuto numerosissimi cammini musicali di formazione sia per allievi che per insegnanti, prediligendo la didattica per bambini con disabilità . Ha tenuto numerosi corsi di pianoforte e canto per ragazzi delle superiori e di aggiornamento per insegnanti. Ha collaborato attivamente a corsi per l’Università della Terza Età e del Tempo Disponibile, di storia della musica e di ascolto guidato. Ora si dedica molto intensamente ai corsi di storia della musica e ai momenti musicali per le associazioni culturali, per i gruppi educativi e per i circoli dei pensionati. Per tradizione di famiglia, il salotto di Cristina è aperto agli artisti, musicisti emergenti, cantanti, pittori, giornalisti, poetesse e l’arte è intesa sempre come momento di ricchezza d’animo e condivisione.