MATTEO RENZI HA LANCIATO LA PRIMAVERA DELLE IDEE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Marzo, 2021 @ 5:51 am

(Continua dai post precedenti)

Detto altrimenti: e – per quello che può contare – mi trova assolutamente d’accordo!      (post 4629)

DICE MATTEO RENZI: Noi di ITALIA VIVA non dobbiamo avere paura di avere idee, soprattutto di avere idee nuove. Nemmeno se sono “controcorrente”. Ed io, da vecchio CEO-P AD DG di SpA ne coltivo una: quella che si passi da linee di prodotto a Progetti. Già, perchè ormai agire non è più “gestire”, bensì “innovare” rispetto alla nuova complessità di tutti i Progetti e ad un Progetto complesso deve corrispondere una risposta complessa, unitaria cioè interdisciplinare sin dalla sua prima impostazione.

Mi spiego con altre parole: occorre superare il metodo di lavoro secondo il quale 1) alcuni specialisti risolvono autonomamente ognuno il proprio problema tematico settoriale, per poi 2) essere chiamati a riunirsi per cercare di coordinare i singoli apporti in funzione della soluzione di un Progetto complesso …

… per arrivare invece ad un metodo diverso: 1) individuare il Progetto complesso; 2) nominare un Capo Progetto al quale debbano far capo sin dall’inizio i singoli responsabili tematici.

Ulteriore traduzione: il “coordinamento organizzativo ex post” non è più sufficiente per affrontare Grandi Progetti: occorre invece che ci sia una sorta di general management sin dal primo momento nel quale si individua un Grande Progetto e si inizia ad affrontarne la soluzione. E qui la competenza che si richiede è proprio quella del general manager.

Facciamo un esempio: si deve realizzare una nuova funivia che colleghi il centro città con un suo quartiere montano, in una zona a forte vocazione turistica. Gli aspetti da esaminare sono molteplici e – quanto meno – sono i seguenti:

  • societario
  • finanziario
  • economico
  • infrastrutturale trasportistico
  • turistico locale e interregionale
  • urbanistico

A mio avviso non conviene lasciare sviluppare separatamente i singoli aspetti per poi delegare ad un “coordinatore” il ruolo di “coordinarli fra di loro”. Occorre invece che vi sia una regia unica sin dall’inizio, un responsabile unico che abbia il potere-dovere di attivare i singoli aspetti tematici in modo coordinato. E qui la competenza che serve è quella del general manager.

Questa  rivoluzione si impone anche a livello di governo di ogni ente pubblico.

E se mi sbaglio, mi corigerete.

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