RINNOVO CONCESSIONE A22
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Marzo, 2021 @ 6:57 amDetto altrimenti: perche’ chiediamo il rinnovo diretto della concessione A22 all’attuale SpA mista a capitale a grande maggioranza pubblica (post 4620)
Si sono individuate e configurate la SpA come la forma giuridica migliore per la gestione dei fatti economici finanziari.
Nelle SpA gli azionisti definiscono lo Statuto, la composizione del CDA-Consiglio di Amministrazione; approvano o meno i bilanci. Il governo è del CDA, la gestione della DG-Direzione Generale.
Il settore pubblico in molti casi ha ritenuto di adottare la forma di SpA possedute al 100% per la gestione di suoi fatti economici finanziari. Tuttavia
1) ha creato organi esterni alla sua SpA con poteri di governo e controllo, separando il potere (ricondotto in capo all’ente pubblico) dalla responsabilità (lasciata in capo agli organi della SpA) = mancanza di motivazione = mancanza di risultati;
2) non ha arricchito la propria SpA delle competenze manageriali private;
3) ha escluso la possibilità di apporto di denaro fresco da parte dei privati sotto forma di aumento di capitale diretto; di conversione in azioni di obbligazioni Regionali, Provinciali, Comunali; di sottoscrizione di Titoli Pubblici Irredimibili di Rendita a destinazione di investimenti specifici.
In alternativa il settore pubblico ha aperto il capitale sociale della propria SpA ad una percentuale minima di azionariato privato (caso della società Autobrennero, gestore della A22). In tal caso, in occasione del rinnovo della concessione, si pretenderebbe che per ottenere l’affidamento diretto (senza gara UE), si debbano estromettere gli azionisti privati e ricondurre la Spa a quella forma in house assolutamente inefficiente.
Quanto meno si replica: in UE esistono casi di affidamento diretto a SpA miste pubblico private a stragrande maggioranza di azionariato pubblico. Quindi nel caso dell’A22 ci si potrebbe rifare a questi casi.
In casi futuri si potrebbe esperire una gara UE per la individuazione degli azionisti privati di minoranza, poi tenuti a prestare alla SpA le “prestazioni accessorie” di cui all’art. 2345 del Codice Civile, essendone remunerati: ad esempio, prestazioni quali la gestione della SpA e/o la progettazione di investimenti. Indi è possibile affidare direttamente a questa SpA mista incarichi e concessioni, quale, ad esempio, la progettazione del sistema di governo della mobilità pubblica o il lancio della gara UE per la realizzazione di importanti infrastrutture.
Panta rei, tutto scorre: la realtà, le esigenze, le esperienze … anche la prassi e la legge.
F.to Riccardo Lucatti, Coordinatore del Tavolo Finanza ed Economia Mista di ItaliaVitaTrentino.