MINISTRA ELENA BONETTI (ITALIA VIVA)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Febbraio, 2021 @ 7:21 am

Detto altrimenti: delle “pari opportunità  E DELLA FAMIGLIA”   (post 4597)

Talvolta nella presentazione che viene fatta del suo ruolo si omette erroneamente la dicitura “e della famiglia” mentre nel 99% dei casi nel concetto di “famiglia” è fortemente coinvolto il ruolo della Donna.

Per inciso: io preferisco che si parli di “pari opportunità e famiglia” piuttosto che di “parità di genere”, perchè la denominazione è più specifica. Ciò non esclude di certo che debba essere garantita la parità di genere anche rispetto a Donne che vivano al di fuori di una famiglia.

Generalmente si parla – sbagliando – della necessità di conciliare il ruolo della donna in casa con il suo lavoro esterno, mentre 1) in casa un ruolo analogo deve averlo anche l’uomo; 2) il termine “conciliare” presuppone la necessità di rapportare due situazioni “diverse, contrapposte”, mentre si sta parlando di organizzare meglio un’unica situazione: quella del lavoro femminile che si svolge parte in casa e parte fuori di casa.

Se pranzate al ristorante, la somma che spendete viene imputata quale componente del PIL. Se pranzate in casa, ciò che ha prodotto la Donna è solo un costo. E’ stato calcolato che il lavoro in casa (al 90% femminile) vale circa un quarto del PIL.

E la famiglia? Non è solo il centro di arricchimento e completamento degli affetti: essa è anche una piccola impresa economica e sociale. Economica perchè si mantiene sulla base della ricchezza “economica” che crea; sociale, perchè produce la base della convivenza civile, il substrato umano e relazionale della società, cioè del mondo, ove per “mondo” si intende l’insieme delle relazioni: ed è ampiamente riscontrato che la Donna è molto più portata a stabilire relazioni di quanto non lo sia l’uomo.

Ecco a mio avviso gli ampi angoli visuali dai quali si deve affrontare il problema di una nuova legislazione della materia.