DEMOCRAZIA, POLITICA E FINANZA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Gennaio, 2021 @ 10:08 amDetto altrimenti: gutta cavat lapidem, repetita iuvant, batti e ribatti … qualcosa resterà pure in mente … (post 4567)
Una mattina mi sono alzato e ho trovato … chi ha tradito la memoria dei molti che hanno dato la vita per regalarci la Democrazia Parlamentare, e cioè la memoria dei Partigiani morti in battaglia o sotto le torture nazifasciste per farci dono della Costituzione più bella del modo, quella che all’ art. 49 recita:
Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale.
Ecco, partiti e non movimenti; metodo democratico e non gestione da parte di un capo rete web.
Infatti – fra l’altro – quando quel movimento ha votato i suoi passaggi fondamentali, la percentuale dei votanti è stata irrisoria e assolutamente non significativa, ovvero dell’ordine di 70.000 votanti su milioni di aderenti, aderenti che si sono trovati accomunati da un simbolo: il VAFF, quale mezzo per “mandare a casa” tutti i partiti, proprio quelli previsti dalla Costituzione. Nel pieno rispetto (del disprezzo!) dei Valori Democratici e della Costituzione, s’intende!
E fa specie che questa violazione non sia stata colta dal Presidente della Repubblica e che oggi l’operato di questo movimento sia oggi sostenuto e difeso proprio dal partito che si definisce democratico erede di quei partigiani, degli internati nei campi in Italia e in Germania, di quelli morti e di quelli – pochi purtroppo – che sono ritornati, come il mio babbo carabiniere, già padre di due figli, che fu liberato dagli Americani dopo due anni di prigionia.
Violazione dell’art. 49 della Costituzione, formale e sostanziale, perché il progetto che sta alla base del loro agire, quello della cosiddetta DEMOCRAZIA DIRETTA, ove portato a compimento, trasformerebbe la democrazia parlamentare in un’oligarchia secondo questo micidiale iter progressivo:
- Minor numero di parlamentari, più giovani, magari estratti a sorte o scelti via rete;
- referendum propositivo con quorum limitatissimo;
- Vincolo di mandato per i parlamentari;
- obbligo per i parlamentari di votare il testo esatto della proposta referendaria entro tempi brevi;
- leggi fatte da poche persone;
- oligarchia;
- gli oligarchi si sono arricchiti;
- il popolo, impoverito, protesta;
- gli oligarchi rispondono con il populismo: “Siete voi che avete deciso tutto, noi siamo stati solo i meri esecutori della vostra volontà. Che andate trovando, di che ci accusate?”
Ma a fianco di questo percorso del quale da parte loro ci si sforza di non farci cogliere la visione d’insieme, vi è un percorso accompagnatorio, parallelo, sotto traccia che consiste nell’abituare sin d’ora il cittadino al nuovo regime: abituarlo ad essere governato dalla serie dei numerosi DPCM, espressione della volontà dell’Uomo del momento, l’Uomo forte, quello che “Sì che ci vuole uno come lui in questa situazione di pandemia!”. Ma soprattutto consiste nell’abituare tutti noi con la dimostrazione che tutto sommato “lo vedete anche voi che del parlamento si può fare a meno, lo vedete che io me la cavo benissimo con una sola parte del governo e con tutti i miei consulenti esterni!” Ecco: abituarci al loro progetto attraverso una prassi apparentemente positiva e che invece è micidiale ( = mortale) per la Democrazia Parlamentare.
Ad aiutare questo movimento nel suo percorso, tre fattori:
1) il pericolo sovranista, perchè incidit in Scyllam cupiens vitare Carybdim (tradotto: saremmo tra Scilla e Cariddi, ovvero si cadrebbe dalla padella nella brace;
2) la pandemia, perché per loro è facilissimo spandere aiuti a destra e a manca con risorse recuperate attraverso l’indiscriminato aumento del debito pubblico e/o regalateci dall’UE;
3) la lotta ideologica e preconcetta che da parte di molti (altri) si sta facendo all’unica forza politica (ITALIA VIVA) e all’unico vero Politico del momento (MATTEO RENZI) che si sta opponendo a questo scempio.
Last but not least, veniamo all’ aspetto finanziario: dall’attuale Emanatore di DPCM non ho mai sentito una parola su come intende impostare il rientro dall’enorme debito pubblico che si sta formando. La mia paura è che poi si pensi ad una “bella” patrimoniale: al riguardo fornisco alcuni dati (cifre approssimative, citate a memoria, non aggiornate ma assolutamente significative nell’ordine di grandezza):
- Debito pubblico, 2500 miliardi
- PIL 1600 miliardi
- L’85% degli Italiani è proprietario di casa
- Ricchezza finanziaria degli Italiani, 4500 miliardi, di cui 1700 nei depositi bancari
Quindi, dov’è il problema? Una “bella” patrimoniale e ci rimettiamo in sesto. Dice … fai presto tu a parlare, ma cos’altro suggerisci? Be’ una parte della soluzione l’avrebbe fornita MATTEO RENZI quando ha cercato di far capire che la crescita non si fa con le mancette ma con investimenti nuovi e produttivi.
Un’altra parte ho la pretesa di averla fornita io insieme al mio co-autore GIANLUIGI DE MARCHI con nostro libro “RICOSTRUIRE LA FINANZA” nel quale proponiamo che lo Stato emetta Titoli Irredimibili di Rendita, cioè non di debito, senza scadenza di rimborso, con rendimento più elevato dei titoli di debito. Questi titoli potrebbero essere emessi in sostituzione volontaria di titoli redimibili in scadenza oltre a quote “nuove”. Così facendo
- si ridurrebbe il debito pubblico e si aumenterebbe la disponibilità finanziaria del Tesoro;
- si eviterebbe che l’emissione di Titoli Irredimibili di banche facesse concorrenza alla capacità del Tesoro di collocare i propri titoli di debito;
- si eviterebbe che si drenassero i depositi bancari italiani;
- si eviterebbe che la finanza privata italiana andasse e finanziare progetti all’estero.
Al riguardo è significativo il caso Banca Intesa Sanpaolo, che il 25 agosto 2020 ha emesso due tranche di propri Irredimibili di 750 milioni cadauna, al tasso del 5,5% ricevendo richieste di acquisto per ben 6,5 miliardi! Ci si chiede a chi e a quale tasso (troppo elevato e fuori mercato) poi la banca avrebbe potuto prestare quei denari. Poi si scopre che quella banca è la principale finanziatrice della costruzione di una enorme centrale a carbone nei Balcani: facendo 2+2 e pensando male, di indovina!
Dice: ma come, affermare che un movimento oggi abbia “sentimenti fascisti” e che un partito democratico lo possa sostenere, non è fuori misura? No ragazzi, lasciate che vi rimandi alla lettura di un piccolo ma great libro, “Il fascismo eterno” di Umberto Eco, scritto 20 anni fa e attualissimo. Cito a memoria: “molte sono le forme sotto traccia attraverso le quali il veleno fascista si inocula nelle istituzioni democratiche; per dire che il fascismo è tornato non potete avere la pretesa di vedere sfilare camice nere armate di manganelli …”. Quali sono queste forme?
- la cultura sincretista, tollerante delle contraddizioni, senza avanzamento del sapere;
- l’elogio solo apparente della tecnologia (prima fra tutte, della tecnica del governo dello Stato);
- la cultura dell’azione per l’azione, senza una qualunque riflessione;
- il disaccordo è tradimento (RENZI? Un traditore!)
- L’appello alle classi medie frustrate;
- l’ossessione del complotto;
- i nemici sono allo stesso tempo troppo deboli e troppo forti;
- il pacifismo è collusione con il nemico;
- il disprezzo per i deboli;
- ciascuno è educato per diventare un eroe;
- la condanna per abitudini sessuali non conformiste;
- il populismo qualitativo;
- la neolingua.
Note
- Punto 7) I nemici (politici) sono troppo deboli e allo stesso tempo troppo forti: deboli perchè li si sopravanza numericamente, ma forti perché li si teme culturalmente. Infatti li si critica molto, altrimenti li si ignorerebbe!
- Punto 12) Il capo di turno dice: “Io sono solo l’esecutore della vostra unica, uniforme, omogenea volontà, o popolo, massa informe che pensa e parla ad una sola voce (la mia, ma questo non ve lo dico!)”.
Riccardo Lucatti – Coordinatore del Tavolo Finanza ed Economia mista di ItaliaVivaTrentino