IL RECOVERY E’ CONDIZIONATO DALLE RIFORME!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Gennaio, 2021 @ 3:01 pm

Detto altrimenti: e poi, come voteranno i Senatori di Italia Viva?  (post 4558)

RECOVERY … BAND!

CARCO CONTE, caro perchè ci costerai caro, hai tenuto in sospeso il completamento di procedure che ci farebbero fatto arrivare denari e a lavoro (v.post precedenti), ma ora mi chiedo: l’erogazione del Recovery Fund è condizionato a
– PROGETTI CERTIFICATI
– RIFORME
Ora può darsi che i Progetti certificati tu li abbia già, ben nascosti in un cassetto e che ora puoi tirare fuori dal cappello a cilindro senza che Renzi rompa. Ma con le Riforme come la mettiamo? Quelle sono “magiche” cioè si vedono proprio se e quando non ci sono! Cioè, si vede benissimo se non ci sono! E allora? Mi sto sbagliando? Utinam esset, sai … è un congiuntivo desiderativo: volesse il cielo che fosse così: io sarei il primo a gioire del mio errore!

COME VOTERANNO I SENATORI DI ITALIA VIVA?

Votare contro per far cadere un governo che a bella posta ha tenuto in sospeso le decisioni più urgenti (200 decreti attuativi per 70 miliardi di ristori; 58 commissari per 58 OOPP e 60 miliardi di lavori pubblici; finalmente una stesura professionale del Recovery, che invece manca ancora dei PROGETTI e delle RIFORME!) per poi usarle come forma di ricatto (questo sì che è un ricatto, non la decisione di Italia Viva che lo sta portando alla luce!) per poi sentirsi dire che la colpa è nostra? Dico nostra perchè io sono di Italia Viva. Far cadere il governo per poi noi cadere da Scylla in Cariddi?

Oppure astenersi e fare valere di volta in volta le proprie idee con maggiore libertà ed efficacia di quanto non possiamo avere avuto per il “bavaglio di maggioranza” impostoci dal far parte di una maggioranza eteroguidata? Sì, eteroguidata, perchè dietro gli altrimenti inspiegabili ritardi di Conte non può non esserci un disegno: quello di mantenere comunque la poltrona per far progredire il micidiale percorso di trasformazione democratica della Democrazia Parlamentare in una democrazia diretta, diretta da poche persone cioè in una oligarchia.

Not in my name, mr. Conte!