MORTE DI UN GIORNALE: MUORE UN PO’ DI STORIA E DI DEMOCRAZIA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Gennaio, 2021 @ 3:34 pmDetto altrimenti: oggi, ultima edizione de Il Trentino, ma … e una Public Company per mantenere in vita il giornale? (post 4547)
Già si leggono pochi libri. Ora i giornali stampati chiudono perché … perché si leggono poco anche quelli: ci si (dis)informa con le fake news anonime di molti social (non di tutti, per fortuna); si ragiona poco perchè le azioni da raccontare e commentare variano con una velocità impressionante e rischi di ritrovarti a ragionare su azioni “obsolete”, cioè di … due giorni prima!
Ecco, la morte di una entità vivente, un giornale, testimone ormai troppo lento di un mondo nel quale si privilegia l’azione per l’azione, senza necessità di troppi ragionamenti. Il ragionamento, la riflessione non sono più un bisogno nè un bene strategico (strategico = necessario e insostituibile).
Io leggo molto rispetto alla media, diciamo …sei libri l’anno? Giornali stampati, tutti i santi giorni. Leggo molto? “Molto” relativamente perchè c’è chi sei libri li legge in un mese, ma poi a mia discolpa porto che “perdo tempo” nel cercare di ragionare e poi scrivo molto (sui media). Il Trentino aveva recentemente ospitato uno dei miei più “lunghi” interventi, anzi due volte in prima pagina in pochi giorni, in materia di finanza pubblica. Se non altro per questo, il mio saluto gli è dovuto.
Mi chiedo: non sarebbe possibile un intervento della Provincia Autonoma di Trento che lanci un’operazione per una Public Company, una società del pubblico dei cittadini cioè privata? Quanto denaro ci vuole per rilevarla, quanto per rilanciarla su nuovi progetti, quanto per darle un nuovo avviamento che inizialmente la conduca almeno al pareggio? Non lo sappiamo, ma almeno proviamoci!
GRAZIE, “TRENTINO”