FINANZA PUBBLICA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Dicembre, 2020 @ 12:05 pm

Detto altrimenti: un aggiornamento, una visione d’insieme     (post 4110)

Anteprima

  • Aprile 2020: sui Titoli Rendita Irredimibili nell’aprile 2020 usciva il libro a firma De Marchi-Lucatti “Ricostruire la finanza – Riflessioni e proposte sull’emergenza”. Riprendo qui il tema principale ivi trattato.
  • 25 agosto 2020: Banca Intesa Sanpaolo emette 750+750 milioni di propri Titoli Irredimibili ricevendo richieste di acquisto per 6,5 miliardi (sarebbe interessante conoscere la % di acquirenti esteri).
  • Dicembre 2020: è uscita la seconda edizione del libro citato.
  • Oggi salgo in cima ad un’alta scogliera per avere la visione d’insieme del mare (della nostra finanza pubblica).

Ora posso cominciare

  • Inflazione 2020 = 0% 
  • Dall’inizio della pandemia:
    • lo Stato ha emesso oltre 140 miliardi di BTP;
    • il PIL è diminuito a poco più di 1.600 miliardi;
    • il rapporto debito/PIL è salito al 160%;
  • le entrate fiscali sono diminuite e diminuiranno;
  • a fine settembre il debito pubblico italiano è stato pari a 2.583 miliardi contro i 2.410 di inizio anno, con un incremento di oltre il 7%;
  • non basterà un anno per tornare ai livelli pre-pandemia;
  • occorre un concreto intervento in investimenti che ricreino le condizioni per avviare un circolo virtuoso dell’economia;
  • servono di centinaia di miliardi di euro che non possono continuare a provenire da debiti, ma devono provenire da risorse proprie.

Le strade sono due

  1. SOLUZIONE FORZOSA – Introduzione di un’imposta patrimoniale applicata con varie modalità.   Beneficio per lo Stato: raccogliere cifre imponenti in brevissimo tempo. Maleficio per i cittadini: vedersi sottrarre parte dei risparmi accumulati nel tempo, per coprire il buco di bilancio. Una soluzione che scatenerebbe tensioni di vario tipo e, colpendo anche interessi stranieri investiti in Italia, genererebbe reazioni negative sui mercati con il possibile allontanamento degli investitori istituzionali i quali attualmente assicurano il 70% della sottoscrizione dei BTP.
  2. SOLUZIONE VOLONTARIA – Emissione da parte dello Stato di TIR-Titoli Irredimibili Rendita (privi di scadenza quindi non di debito, il cui capitale può essere recuperato attraverso la vendita in borsa), titoli che fruttano ai sottoscrittori  un interesse annuo maggiore rispetto ai Titoli Debito Redimibili. Non essendoci un rimborso, il capitale raccolto dallo Stato e non aumenta il suo debito: anzi, se sono emessi in sostituzione volontaria delle tranche di titoli redimibili in scadenza, diminuiscono il livello del debito pubblico.  Beneficio per lo Stato: raccogliere – senza indebitarsi! – cifre consistenti da destinare al sostegno a fondo perduto alle imprese o alla realizzazione di infrastrutture. Beneficio per i risparmiatori: percepire una rendita  superiore a quella dei BTP ordinari. I titoli irredimibili non sono una novità: infatti sono stati emessi fin dal XVIII secolo da Stati Uniti, Inghilterra, società private e anche dall’Italia, con due serie denominate Rendita 3,5% e Rendita 5%, oltre all’ultima sopra citata emissione di Banca Intesa Sanpaolo.  La novità potrebbe essere costituita dall’utilizzo di diversi sistemi di calcolo della rendita a tasso fisso e/o variabile.

Lo stesso tipo di emissioni potrebbe essere adottato anche dall’UE e dai nostri Enti Pubblici Locali.