IL M5S E L’ACQUA PUBBLICA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Dicembre, 2020 @ 6:00 am

Detto altrimenti: una seconda “paghetta” a tutti? No grazie!   (post 4084)

FERMIAMO QUESTA SLAVINA POPULISTA PRIMA CHE DIVENTI UNA VALANGA DI IGNORANZA, MALAFEDE E DANNI ECONOMICI E FUNZIONALI INARRESTABILE!

2011: referendum popolari sull’acqua pubblica – Come proposto nel referendum sono stati aboliti due obblighi: quello della gara pubblica per l’affidamento dei servizi  pubblici locali a rilevanza economica, tra cui l’idrico, per cui oggi l’Ente Pubblico può procedere all’affidamento diretto ad una sua SpA inhouse, ovvero a capitale 100% pubblico; la remunerazione forfettaria in bolletta di una % del capitale investito.

Adesso il M5S per bocca del presidente Fico afferma sulla stampa (Il Manifesto) che “ non sarebbe ancora stato dato seguito alla volontà popolare espressa nei due referendum cosiddetti dell’acqua pubblica del giugno 2011” in quanto la materia non sarebbe trattata secondo il diritto pubblico bensì ancora secondo il diritto privato (delle SpA, n.d.r.). L’approccio è formalmente di tipo legislativo-costituzionale ma sostanzialmente è populista antifunzionale e antieconomico.

Mi spiego: al M5S non basta più che gli Enti Pubblici Locali siano liberi di affidare il servizio idrico a propria SpA regolata dalle norme del diritto privato, sia pure temperate dalla norma che può prevedere che certe decisioni gestionali siano riservate all’Assemblea degli Azionisti. No. Quel movimento vuole che il servizio idrico sia gestito da “uffici” comunali secondo le regole del diritto pubblico, le quali consentirebbero di prestare il servizio in forma totalmente gratuita per i cittadini.

A pensar male …? Sì, amici, ed io penso male! Quel movimento, in calo di consensi, sta cercando di dare una seconda “paghetta” alla popolazione: l’abolizione della bolletta dell’acqua, potabile e non. “L’acqua deve essere pubblica, cioè gratuita!” si grida ai quattro venti. E siccome non si può certo imporre alle SpA comunali di “darla a gratis” ecco che si vogliono abolire quelle SpA.

Al che controbatto:

  • paghette a tutti? Non è bastato il fallimento dello stipendietto di cittadinanza costato miliardi per poi far trovare il lavoro al solo 2% dei beneficiati?
  • Acqua “pubblica” e per di più gratuita? Ma quei signori sanno qual è l’enorme percentuale di acqua dispersa rispetto a quella che arriva all’utente nei mille sistemi colabrodo delle reti pubbliche del centro sud Italia gestite dagli uffici comumali? Vogliamo livellare al basso?
  • Sanno quei signori che l’acqua va ricercata, captata, purificata, distribuita e che per fare tutto ciò occorrono know how e investimenti?
  • Tanto per fare un esempio: quei signori, sanno che oggi esistono importanti SpA pubbliche multiregionali impegnate ad evitare che per l’agricoltura si utilizzi acqua-paradosso, ovvero quella stessa acqua  che prima era stata purificata e che poi viene ri-arricchita di sostanze fertilizzanti naturali, per potere essere proficuamente utilizzata in agricoltura, con una doppia generazione di costi? Quale potrà mai essere l’ufficio pubblico che sia motivato e capace di farsi carico di iniziative simili?
  • Quei signori, sanno che l’acqua è un bene economico ( = limitato) e strategico ( = indispensabile  e insostituibile) e che se fosse reso gratuito sarebbe scialata a volontà “tanto è gratis!” ?

Quindi, in sintesi:
acqua pubblica  = gestita da SpA pubbliche e non gratuita, SI
acqua pubblica = gestita da uffici pubblici e gratuita, NO.