DA BOLOGNA CON AMORE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Ottobre, 2020 @ 8:04 amDetto altrimenti: in tempo di Covid19 (post 4043)
La mia regione, un posto che funziona. Da qualche giorno nelle farmacie dell’Emilia Romagna è possibile fare il test sierologico per tutti i ragazzi da 0 a18 anni, i loro genitori, i nonni se si prendono cura dei cinni (bambini, m.d.r.) e, infine, per gli studenti universitari. Un’indagine epidemiologica enorme, gratuita, che potenzialmente riguarda oltre la metà della popolazione regionale. Per farlo è molto semplice: si chiama la farmacia, si prenota la visita, si va lì e in 15 minuti si ha il responso. A seconda del risultato si attivano una serie di cose.
Così ho fatto: ho chiamato venerdì scorso, ho prenotato il test per oggi sia per me che per mio figlio G. (mia moglie F. è testata mensilmente al lavoro) e oggi sono andato. L’idea era farlo prima io, poi se fossi risultato positivo alle IGC o alle IGM, lo avrei fatto fare anche a Giovanni, altrimenti gli avrei risparmiato la puntura al dito.
Cosa sono le IGC e le IGM per chi non lo sapesse: le IGC sono gli anticorpi silenti, vagano nel sangue senza fare un bel niente, si fanno le canne e fanno balotta con le piastrine. Si attivano e diventano IGM se re-incontrano il virus. In sostanza se sei positivo a loro vuol dire che hai avuto il virus senza accorgetene, che ora non sei contagioso e che hai una sorta di protezione già pronta. Le IGM sono gli anticorpi in assetto da guerra, sono cazzuti, hanno lo sguardo da Rambo e se sei positivo a loro è altamente probabile che tu abbia un’infezione in corso.
In farmacia mi hanno fatto sedere in una stanzetta, mi hanno offerto un caffè e un cioccolatino (giuro), mi hanno fatto il test e dopo 10 / 15 minuti mi hanno detto che sono sano come un pesce, come mai nei miei 20 anni precedenti. Ma cosa sarebbe successo se fossi stato positivo ad uno dei due indicatori, ho chiesto? Semplice, avrebbero fatto richiesta direttamente all’Asl di avere un tampone. Si, vabbè, ma in quanto tempo, ho indagato? Massimo 24 ore. Ma sarei dovuto andare in ospedale, fare code, mischiarmi ad altri malati? Ma va, drive in alla fiera senza scendere dall’auto. Tempo di attesa un’ora massimo due. Risposta entro altre 24 ore direttamente su fascicolo sanitario elettronico.
Alla fine ero contento e sollevato. Non tanto e non solo per l’esito del mio esame. Ma anche per essermi reso conto che vivo in un posto dove le cose funzionano. È vero, nella prima ondata è stato un casino, mille cose sono andate per il verso storto, si era impreparati e mancava più o meno tutto. Ma ora c’è una cazzo di macchina che va a pieno regime. Enorme ed ingombrante come una vecchia Volvo se volete. Ogni tanto si ingrippa la frizione, sbuffa e bisogna cambiare l’olio spesso. Ma funziona. Ed ha un solo nome: sanità pubblica emiliano romagnola.