INCONTRI: ELISABETTA ZANELLA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Settembre, 2020 @ 8:23 pm

Detto altrimenti:  una Donna (Dominae il nostro candidato FRANCO IANESELLI Sindaco di Trento e Commissario Straordinario alla Funivia Trento-Monte Bondone (post 4002)

Anteprima

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Pier Luigi Celli, alla pag. 139 del suo libro capolavoro “Il potere, la carriera e la vita” (ed. Chiarelettere), cita Umberto Galimberti :” Mentre la donna ostruisce la sua identità nella relazione, il maschio pena a istituirla lui la relazione, tendendo a badare a se stesso”.   
A mia volta aggiungo: dobbiamo smettere di sperare, cioè di sperare che qualcuno realizzi  per noi ciò che ci serve: dobbiamo rimboccarci le maniche e darci da fare noi stessi: in famiglia, nella vita sociale, sul lavoro, in politica. Con pensiero, professionalità ed azione.

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Premessa

E’ da poco tempo che conosco Elisabetta in quanto fa parte del Gruppo di lavoro “Trento Intraprendente – Piutrentoviva” da me coordinato, ma già in questo ristretto lasso di tempo ho potuto conoscerla al punto da dirle che se fossi stato ancora in servizio (a capo di aziende) l’avrei assunta come dirigente. Ciò anche perchè ho molto apprezzato la sua capacità di “aggiungere”, di fare sintesi degli apporti propri ed altrui, di arricchire gli altri e di arricchirsi “degli” altri. Elisabetta, una Donna, ovvero “domina” in senso latino, “padrona” di una gestione complessa: il proprio tempo, le proprie energie mentali. Sì, perché si fa presto a dire “parità di genere” come diritto, ma quanti di noi maschi saremmo capaci di usufruire di questo diritto dovendo al contempo lavorare fuori casa e dentro casa; badare a due figli che fanno telescuola da casa; essere amorevoli con la nostra moglie e i genitori e fare politica attiva? Il tutto mantenendo una freschezza mentale ed una capacità organizzativa non comune. Ecco perché ho pensato che era assolutamente doveroso da parte mia inserire Elisabetta nella serie dei “personaggi” dei miei post-incontri.

Ora possiamo cominciare

Elisabetta, Pier luigi Celli nel suo bel libro citato, fra l’altro afferma che per conoscere bene una persona occorre rifarsi alla sua storia più che al suo curriculum.
Le radici, la famiglia, gli antenati, la cultura familiare: questo è nel nostro DNA. Con questo ci nasciamo. A scuola andiamo molto dopo. Sono molto attenta alle persone, sono donna, a volte crocerossina ed ho imparato che dietro ogni persona c’è un universo fatto non solo del sapere, ma anche dell’essere. Lavoro nelle risorse umane e una delle cose che preferisco è fare colloqui di selezione. Cerco di andare oltre le conoscenze e il percorso scolastico e cerco di capire veramente chi ho davanti, quali sono i talenti, le fragilità, i momenti difficili e le tappe importanti della sua crescita personale.

Tuo marito, un santo? Un collaboratore? Una vittima?
Nessuno dei tre! Solo un uomo … fortunato ad avere incontrato una donna come me! Autonoma, organizzata e sul pezzo, sempre e comunque! Poi bisognerebbe sentire anche lui! A parte gli scherzi, mi lascia spazio, capisce il mio bisogno di fare sempre qualcosa per gli altri e per migliorare il mondo, la mia fame di utilizzare bene il dono della vita che mi è stato dato!

Una parola sui tuoi figli.
Mariasole 10 anni, Francesco, 8 anni! Meravigliosi e molto ma molto impegnativi! Sanno che la mamma quando c’è c’è veramente e quando non c’è è assente per migliorare il mondo! Cerco di insegnare loro di usare i talenti che Dio ha dato ad ognuno di noi!

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Famiglia, lavoro ed ora anche la politica: come ci sei arrivata?
La politica mi ha trovato mentre ero intenta a fare progetti e sogni sul mio quartiere, sulla città, sulla mia regione. Ho conosciuto Donatella Conzatti ad un corso, ho molto apprezzato le sue qualità e la sua determinazione ed energia! Ho sperato che prima o poi tornasse in Trentino per mettere la sua energia su questa terra! Ora sono al suo fianco per la mia città in questa nuova casa chiamata Italia Viva e Piutrentoviva.

Insieme per Franco Ianeselli

Bene, grazie (anch’io sono qui per Donatella, n.d.r.). Ora anche qualche parola sul tuo curriculum.
Anni di studio e lavoro a Trento ma anche in altre città all’estero ed in Italia. E’ stata la mia fortuna! Ho imparato a vedere il mondo senza mai dimenticare questa terra che amo da morire! Sono un’economista, aziendalista perché innamorata dell’azienda e delle sue dinamiche. Ho sempre lavorato nel settore turistico – la mia passione – collaborando con grandi catene alberghiere come Jolly hotel, Radisson SAS, Holiday Inn, Ramada. Nel 2003 sono rientrata a Trento ed ho iniziato a lavorare per Trentino Marketing dove lavoro tutt’ora.

Nel lavoro, puoi testimoniare se la parità di genere è rispettata per quanto concerne parità numerica, di retribuzione, di carriera?
Nella multinazionale svedese/americana dove ho iniziato a lavorare potrei rispondere Assolutamente SI! Per fare un esempio, oltre a stipendi paritari a parità di merito, presso l’ufficio corporate delle risorse umane c’era una persona che si occupava di discriminazioni e sexual harassment (molestie sessuali). Nelle aziende italiane in cui ho lavorato il vertice aziendale è sempre stato composto da uomini e non posso certo affermare che vi fosse parità di retribuzione.

Ci sono stati episodi discriminanti a tuo danno?
Fortunatamente no. Nemmeno nel mio lavoro attuale dove le progressioni sono state sulla base del merito. Tuttavia ho imparato che per noi donne il processo è molto più lungo e lento! Prima devi dimostrare il tuo valore partendo non da zero ma da sottozero. Poi quando riesci ad arrivare a zero puoi avere qualche speranza. Infine, quando ce la metti proprio tutta, prima o poi qualcosa di bello succede. Più che ambiziose forse è meglio essere determinate e speranzose!

Uno degli argomenti sviluppati nel gruppo di lavoro citato all’inizio è l’idea progetto della funivia Trento-Monte Bondone: l’apporto specifico di Elisabetta è stata la rivalutazione delle funzioni sociali che tale realizzazione comporterà quanto a vivibilità urbana per giovani e anziani; alla piena utilizzazione di uno splendido parco naturalistico urbano; agli sviluppi del turismo.

Come è nato il tuo interesse per il progetto Funivia Trento-Bondone?
Sul Monte Bondone ci sono andata per la prima volta a due mesi di vita! Ho passato tutte le estati e tutte le vacanze scolastiche fino ai 18 anni! Sul Monte Bondone è scritta la storia della mia famiglia. Mio padre, con i suoi fratelli, ha aperto il Rifugio Selva nel 1959 ed ha gestito attività alberghiere fino agli anni ’90. Poi ho visto il mondo, sono mancata molti anni e, una volta tornata ho vissuto la decadenza di una località che non è stata né capita né aiutata dall’amministrazione pubblica. Lo sviluppo di una nuova destinazione (alpina) green tutto l’anno mi sembra in questo momento una grande opportunità per Trento, il Monte Bondone ed il Trentino. Potrebbe essere anche la prima località in Trentino raggiungibile sono con la mobilità pubblica o con la bicicletta, se ci fosse veramente la volontà.

Come valuti che all’interno del nostro gruppo di lavoro si stia cercando di fare emergere l’intelligenza collettiva e non le singole intelligenze individuali?
Lo trovo il vero motore innovativo del nostro gruppo! Raramente ho trovato una simile disponibilità ad aiutare, a mettere a disposizione degli altri conoscenze e consigli! Mi piace che non si perda l’obiettivo verso il bene comune, mettendo da parte personalismi o necessità di protagonismo che invece vedo spesso in altri contesti.

Elisabetta, l’idea Funivia alla quale stiamo lavorando è stata definita un sogno. A me piace definirla un’utopia, cioè un progetto semplicemente non ancora realizzato. Io credo che il primo passo da compiere dopo la vittoria alle nostre comunali, sia la definizione del rapporto fra Comune e Provincia, nel senso che io sto proponendo che il nostro SINDACO SIA NOMINATO COMMISSARIO STRAORDINARIO ALL’OPERA PUBBLICA, come la recente esperienza genovese ha ampiamente da dimostrato essere conveniente e necessario. Cosa pensi al riguardo?


Trovo la tua idea molto interessante ed attuale! Il rischio di derive e strumentalizzazioni è molto alto! La funivia poi è diventata il tormentone elettorale di ogni schieramento! Ma assumersi la responsabilità di arrivare fino in fondo è diverso. Serve una persona determinata che arrivi fino in fondo e secondo me il nostro candidato sindaco lo è.

La componente manageriale dell’idea-progetto funivia è complessa: direzione generale, finanziaria, tecnica, economica, strategica, realizzativa etc. Come vedi il rapporto fra essa e la componente politica?
Certo che  è complessa! Serve molta determinazione, capacità di dialogo efficace con il livello provinciale e nazionale e soprattutto capacità manageriale, vale a dire capacità di definire una road map, definire priorità e metodo e realizzare il progetto per passi, tenendo bene a mente l’obiettivo finale.

Per concludere: grazie, Elisabetta, il mio migliore “in bocca al lupo” per la tua elezione quale Consigliera Comunale e ai successivi sviluppi interni a quella amministrazione e anche il mio voto assicurato!
Grazie a te Riccardo! E’ davvero un piacere ed un onore averti come compagno di lista e lavorare insieme sul progetto! In bocca al lupo ad entrambi e non smettiamo mai di sognare! Con stima e simpatia. Elisabetta

Elisabetta, i nostri non sono sogni, bensì UTOPIE, cioè obiettivi semplicemente non ancora raggiunti.


Prima di chiudere voglio citare gli altri partecipanti al GRUPPO DI LAVORO “TRENTO INTRAPRENDENTE” di PIUTRENTOVIVA al quale per la componente urbanistica della funivia contribuisce ROBERTO SANI (candidato): ELISABETTA PISONI (candidata), ALESSANDRO AICHNER, ANGELO FASULO E ANNAROSA MOLINARI che stanno lavorando su SpA miste, Project Financing e Sistema delle farmacie comunali. Grazie a tutte e a tutti!

#piutrentoviva #siamotrento

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