UNA PEDALATA FIAB (IN PRIVATO)
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Agosto, 2020 @ 2:36 pmDetto altrimenti: “in privato” perché io sono un “Fiabbino” ma l’uscita non è di quelle organizzate dalla FIAB (messaggio 3985)
Da ex dirigente FIAB (e da iscritto al CAI Sez. Ligure da 55 anni) sto proponendo alla Fiab di creare una rubrica nella quale tutti gli iscritti siano inviati a raccontare le loro pedalate “private”, così come sulla rivista del CAI Ligure, tutti noi “raccontavamo” le nostre arrampicate “private”. In ogni caso, ora vi racconto la mia:
Parto da Riva del Garda centro alle 08,30 con la mia e-mtb (batteria da 400). Per la via più diretta (la SP Riva-Arco), raggiungo e supero Arco (m 91) verso nord e mi trovo al bivio per S. Martino-Falesia Policromuro (km 6.5). Volto a destra e dopo una breve salitella di 200 metri, giro a sinistra ed entro nella deliziosa frazione pianeggiante di S. Martino, superata la quale a destra, inizia la “rampa” (punte del 10-15%).
Mi lascio sulla destra la chiesetta dedicata al santo e salgo. L’aria è fresca, sono in ombra. Il fondo è asfaltato. Percorro i primi 3,5 km di salita dura e continua: supero le rocce della Falesia e sulla destra vedo “abbassarsi” il Castello di Arco e raggiungo il Bosco Caproni. (tot. Km 10,00).
Il bosco Caproni si estende per circa 44 ettari alla base del fianco occidentale del Monte Stivo. L’area prende il nome dalla famiglia di Gianni Caproni, ingegnere areonautico noto come “pioniere dell’aria”, nato nella vicina Massone nel 1866, che acquistò questi ed altri terreni e che, con intento di bonifica e rimboschimento, garantì lavoro a decine di famiglie povere nel periodo fra le due guerre. Attualmente di proprietà del Comune di Arco. Alla fine del bosco un bivio a destra indica “Troiane”.
La salita a Troiane allunga il percorso fino a scavalcare una quota dalla quale di scende per sterrato sino alla chiesetta di Braila (v. dopo)
Io prendo a sinistra e dopo 2 km durante i quali ogni tanto la strada spiana un poco, raggiungo il bivio a destra per Braila, che imbocco. Ora la strada è sterrata e dopo 500 m raggiungo Braila (m 580): una deliziosa piccola frazione di dieci casette ed un minuscolo agritur. La pace in assoluto.
Supero Braile e la deliziosa chiesetta e con una serie di ripidi, ampi tornanti in discesa, mi ricollego alla strada che avevo abbandonato per raggiungere Braile. La strada dirige verso nord. A sinistra, in basso, la valle del Sarca. La strada spiana sino a planare, con altri tornanti, sul paese di Drena (km 15,00).
Sosta per foto al castello e quindi mi lancio nella discesona sulla SP 84 che in pochi km a 45-50 kmh – superato a destra il bivio per il lago di Cavedine – mi porta a Dro (km. 25). Sosta caffè.
Da qui a Riva si può scegliere: la pista ciclopedonale o la strada sulla destra orografica del Sarca dal ponte romano di Ceniga.
Raggiungo il centro di Riva e la relativa spiaggia per un tuffo nel lago dopo 35 km. Tempo totale impiegato: 2 ore e 15 minuti più 20 minuti di soste per le foto e un caffè al Bar di Dro. Consumo elettrico: 40% (due tacche) di una batteria da 400. Temperatura dell’acqua del lago: 16° (ieri ha piovuto ed oggi sta arrivando nel lago l’acqua fresca dalle montagne!).
Riassumendo: pedalata breve, intensa, ricca di emozioni in salita ed in discesa, di piena soddisfazione, consigliata per e-bike o per ciclisti molto, molto allenati. Qualche Fiabbino la vuole fare? Tel. 335 5487516 !
Good bike & good Fiab everybody!
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