IL LUOGO GEOMETRICO DEI PUNTI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Agosto, 2020 @ 9:17 am

Detto: altrimenti? Il Comune!                           (post 3980)

Si dice luogo geometrico dei punti del piano l’insieme di tutti e soli i punti di un piano che godono di una determinata proprietà geometrica P. Una figura geometrica F è dunque un luogo geometrico se tutti i suoi punti, e solo essi, soddisfano quella proprietà P.

Il Comune (nel nostro caso, di Trento) è un luogo geometrico perché è l’insieme di tutti e soli gli esseri umani (i cittadini) che soddisfano alla proprietà di essere tali. Ora, proviamo a considerare tutti i Comuni d’Italia come collocati su di un piano orizzontale: avremo un altro luogo geometrico, quello composto da tutti e soli l persone sulle quali ricadono gli effetti delle decisioni di ogni Comune, Provincia, Regione, dello Stato e dell’UE.

Io sto con +Trentoviva e con Franco Ianeselli

Elezioni comunali (a Trento). Occupiamoci dei problemi del Comune. Va bene, ma è un problema del Comune anche quello che le decisioni degli enti “successivi” (a bella posta non li definisco “superiori”!)  ad esso (Provincia, Regione, Stato, UE) siano giuvevoli e non neutre o peggio dannose ai propri cittadini.

Le idee. Prendiamo un ‘idea comunale, una a caso: la funivia Trento-Bondone. Orbene, l’idea di collegare via cavo la città alta (Bondone) con quella bassa e di portare “in alto” la rete metanifera, deve essere sostenuta anche dagli enti “successivi”, se non altro perché  in sede di “ultimo livello successivo” (UE) si è stabilito che entro il 2050 l’UE deve essere libera da emissioni nocive (idea UE): ecco che sostituire il trasporto su gomma (bus, auto private e autocisterne per il trasporto i quota del gasolio), rientra pienamente in quel piano e a maggior ragione può usufruire dei fondi UE stanziati prima e dopo la pandemia. E qualche eventuale opposizione dei “verdi”? Raga, la funivia non è più come per il passato il tentativo di agevolare lo sviluppo di una stazione sciistica, bensì l’opposto: disinquinare, collegare tutti i quartieri con il centro urbano; creare e vendere un nuovo prodotto turistico in ogni stagione, il dislivello; dotare la città di uno splendido parco naturale accessibile in modo green.

Il Comune e la Provincia: la Provincia dice che eventualmente se ne occupa lei stessa. Maccome? E dove va a finire il principio di sussidiarietà che recita che l’ente successivo (provincia) non deve fare ciò che può fare meglio e direttamente l’ente precedente (il Comune)?

Per semplificare. La Provincia annuncia che nominerò i Commissari straordinari per far eseguire le molte OO.PP in programma. Bene ma. Nel senso che per un’opera molto rilevante quale la funivia Trento-Bondone, sta bene, e il commissario non può che essere lo stesso sindaco della città capoluogo. Negli altri casi (minori) si assisterebbe ad uno spezzatino del potere e della responsabilità non giustificato dalla complessità delle singole opere e si assisterebbe ad una nuova interpretazione del principio di sussidiarietà: “Dare sussidi (incarichi e lavoro) a chi di vota”, alla faccia dell’Autonomia che la Provincia recvlama dallo Stato ma che negherebbe al suo Capoluogo.

E se mi sbaglio mi corigerete …

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