ELETTORALE 18 – IMMOBILI DI ENTI PUBBLICI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Luglio, 2020 @ 11:18 amDetto altrimenti: una proposta per mettere a reddito molti di essi (post 3967)
E’ stato calcolato che il patrimonio immobiliare dello Stato vale 250 miliardi. Ma … quale? Evidentemente quello non funzionale all’esercizio delle funzioni pubbliche. Lo Stato potrebbe creare un fondo immobiliare e mettere in vendita progressivamente, anno per anno, tranche di questi suoi bene immobili e immobilizzati, nel senso che oggi non fruttano alcun reddito.
Veniamo a qualche caso concreto di beni che potrebbero essere utilizzati anzichè abbandonati a loro stessi. Anche quest’anno mi sono concesso alcuni giorni di mare Adriatico, non tanto per il mare quanto per le pedalate nelle sue pinete e nelle prime colline del bellissimo entroterra. E pedalando pedalando che vedo? in Milano Marittima, Cervia e Cesenatico (ma quanti altri ve ne sono in Italia?)“scopro” che vi è una quantità di grandi edifici assolutamente abbandonati, disastrati, diroccati, ovviamente inutilizzati insieme ai grandi parchi che li circondano, aree recintate a meno di essere trasformate in parcheggi per le auto più o memo autorizzati.
Si noti: edifici in aree preziose, a ridosso della spiaggia, di proprietà di … demanio militare, Comuni (ex loro case vacanze), demanio marittimo etc.: insomma, di enti pubblici. Ora queste rovine fanno bruttissima mostra di loro stesse e deturpano l’ambiente. Mi chiedo: il Comune nel cui territorio si trovano, non potrebbe intimare agli enti di risanare a riattivare tali strutture-brutture? In casi contrario potrebbe confiscarle e lanciare una gara pubblica per reperire il privato che le riceva in regalo contro un suo impegno – garantito da banche – di riattivarle secondo il piano urbanistico del Comune. Dice … ma la legge non lo prevede … la legge che difende la proprietà privata … Replico: la proprietà privata, appunto, non quella pubblica così sperperata inutilmente!
Dice, si, ma non esiste una legge che … Ah si? Non esiste? Sentite questa: il sindaco di Firenze Giorgio La Pira stava assegnando le case popolari secondo equità. I suoi gli fecero osservare che la legge prevedeva altri criteri. Lui rispose: “Io assegno le case. Voi andate a modificare la legge”.
Immaginate un po’ quanti cantieri si aprirebbero, quanti lavoratori sarebbero assunti, quanto ci guadagnerebbe il turismo e ogni tipo di indotto! Tutto a costo zero per l’Ente pubblico, ma semplicemente attivando volontariamente “fette” rilevanti della ricchezza finanziaria privata, che i Italia ammonta a 4500 miliardi! E allora, perchè no?
E se mi sbaglio, mi corigerete.
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