ELEZIONI, 13
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Luglio, 2020 @ 6:53 amDetto altrimenti: un mio contributo per “tutti che mi leggono” anche se sono di altri partiti (post 3960)
(post elettorale n. 13 – Grazie se leggete anche i 12 precedenti)
Alle prossime elezioni comunali, votate ROBERTO SANI, ELISABETTA ZANELLA, RICCARDO LUCATTI, della lista PIUTRENTOVIVA a sostegno del candidato sindaco FRANCO IANESELLI
La politica gridata, l’insulto, l’attacco personale, gli slogan ... fanno male innanzi tutto a chi pratica queste forme di aggressione ma soprattutto fanno male a tutti noi perché sottraggono attenzione ed energia ai problemi veri e alla sostanza delle cose e delle persone.
Ma non basta. I contenuti sono spesso soffocati dalla degenerazione della retorica, ovvero dall’ “arte” di usare le parole per le parole. Eppure, “le parole sono pietre”, scriveva Don Lorenzo Milani ad una professoressa …
Ma non basta. Poi ci si mette la demagogia: faccio ciò che il popolo richiede, anche se è dannoso per il richiedente. Per capirsi: un bimbo chiede tre gelati “a fila” al babbo e il babbo glie li dà, anche se poi gli faranno venire il mal di pancia.
Contro la retorica, la demagogia, il populismo, il sovranismo, l’assistenzialismo. A favore dell’UE, della libertà di pensiero, di una programmazione e progettazione manageriale, della parità di genere, del principio di sussidiarietà, del sociale serio, della democrazia parlamentare.
Ma non basta. Poi arriva il populismo: “Questa è la volontà del popolo, è il popolo che lo vuole!” Il populismo: il popolo considerato come una entità amorfa, completamente omogenea, esprimente un’unica volontà. Ora, poiché non è possibile che un così elevato numero di persone, prendiamo un numero a caso, 60 milioni, esprimano tutte la stessa volontà, ecco che quella è la volontà di una sola persona, del “democrator” di turno. Già, perché in origine “democrazia” significava potere “sul” popolo e il tiranno era chiamato “democrator”.
Who opened the door for the democrator? And how come he let in the market-conquistadors? Why is he acting as if he has something to hide? The privilege of the stupid is to be taken for a ride.
Chi ha aperto la porta al democrator? E come mai costui si è collocato nel gruppo dei conquistadores? Perché si sta comportando come chi ha qualcosa da nascondere? Il privilegio dello stupido è di farsi prendere in giro.
Democrator, democrazia. Successivamente il termine “democrazia” fu utilizzato a mo’ di un insulto: lo “strapotere arrogante del popolino al governo” , insultolanciato dalla parte politica dei ricchi esclusi dal potere. Solo oggi democrazia significa potere del popolo. Tuttavia una qual certa regressione l’abbiamo subita, nel senso che in parte siamo retrocessi allo strapotere delle reti dei like e dei media-a-prescindere-dai contenuti, per cui oggi siamo ad un bivio: tornare sulla retta via o distrarci e fare un ulteriore passo indietro verso un nuovo moderno democrator.
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Vedete che aveva ragione Don Lorenzo Milani quando scriveva che le parole sono pietre? Infatti possono servire per costruire o per demolire (la democrazia vera, quella parlamentare). Un’ultima annotazione sull’unanimità: Josif Brodskij, premio Nobel per la poesia sepolto a Venezia, nella prefazione del suo libro “Il canto del pendolo” (Adelphi) raccomanda ai giovani (cito a memoria): “Diffidate delle unanimità, delle folle osannanti … se non altro perché all’interno dei grandi numeri più facilmente può nascondersi il male. Male contro il quel potrete comunque vincere perché la vostra attenzione contro di esso è maggiore della sua contro di voi”. Ma torniamo alle nostre prossine “comunali”:
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Buona politica e buone elezioni a tutte e a tutti, anche a chi non ci voterà.