NEGOZI CHIUSI LA DOMENICA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Luglio, 2020 @ 4:16 pm(post elettorale n. 7 – Grazie se leggete anche gli altri 6)
Detto altrimenti: la provincia ha deciso: negozi chiusi la domenica (post 3954)
Alle prossime comunali grazie se votate la lista +TRENTOVIVA a sostegno del candidato sindaco FRANCO IANESELLI, e grazie se indicate le tre preferenze ROBERTO SANI, ELISABETTA ZANELLA, RICCARDO LUCATTI
Ma dove? A Trento e Rovereto. Non altrove. Quindi chi ha assunto questa decisione ha espresso una valutazione specifica per ciascun tipo di territorio: l’uno, quello delle due maggiori città e l’altro, quello delle le valli e delle città minori. Ma allora ciò significa che ogni tipo di territorio deve essere governato in modo specifico. E se ciò è la premessa, la conseguenza avrebbe dovuto essere che – se non altro in applicazione del principio di sussidiarietà – a decidere per Trento e per Rovereto avrebbero dovuto essere i rispettivi sindaci.
E invece no, invece la “holding” provincia ha deciso al posto delle sue due maggiori “società” partecipate, arrogandosi il diritto a trasformarsi da “holding di partecipazioni pura”, in “holding operativa”. Traduco: da ente che reclama dallo Stato il trasferimento in loco del 90% delle imposte sul reddito locale, ovvero da semplice ente finanziario “passacarte” anzi, passabanconote”, in ente tutore non richiesto, in decisore paternalistico del tipo vieni qui che ti dico io quello che devi fare, in “amministratore di sostegno” di enti – i comuni – e dei relativi sindaci, giudicati incapaci e/o non legittimati a decidere del loro territorio.
Ma c’è di più. Il presidente della giunta provinciale ha motivato la sua decisione per Trento con un’affermazione incredibile: “Trento non è una città turistica, quindi cosa se ne fa dei negozi aperti la domenica?”
In dialetto trentino si dice che l’è sta pezo ‘l tacon del bus, cioè la pezza che ci ha voluto mettere è stata peggio del buco che si voleva rattoppare. Maccome? Mentre le forze politiche comunali stanno cercando in tutti i modi di fare emergere sempre di più l’aspetto esistente ed innegabile di Trento turistica; mentre si sta studiando come portare la montagna in città (e non viceversa) con la funivia Bondone-Trento, lui se ne esce con questa affermazione?
Ma … a chi vuol fare dispetto? Mi ricorda il marito che per fare dispetto alla moglie si mutilava quella certa parte del corpo così importante nei rapporti di coppia! Seriamente: per guidare un’auto, una moto o un’imbarcazione occorre la patente; per guidare una Provincia Autonoma no. Peccato. Ah … dimenticavo: il principio di sussidiarietà non significa “dare sussidi a chi ti vota” bensì “non faccia l’ente superiore ciò che può fare direttamente e meglio l’ente inferiore”. Così, tanto per essere sicuri di essere capiti. Senza nulla di personale, s’intende.
E forse per farsi perdonare, ecco subito dopo l’elenco PAT delle opere pubbliche in cantiere: asfalto, gallerie etc. . Bene ma. Ma cosa? Ma … amici, asfaltar no es gobernar! Infatti occorre avere una “visione” di dove si vuole condurre la Provincia, non basta sbusar montagne e slargar strade per instradare la gente: è la Provincia che deve essere instradata verso un nuovo modello, verso una meta aggiornata ai tempi.