LE CONFESSIONI DI UN SETTUAGENARIO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Giugno, 2020 @ 7:07 am

(IN VISTA DELLE PROSSIME ELEZIONI COMUNALI A TRENTO CHE MI VEDONO CANDIDATO)

(leggere l’importante appendice!)

Le strisce! Mettiamole le strisce!

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Detto altrimenti: sulla scia dell’ottuagenario di Ippolito Nievo, che da veneziano passò ad essere italiano, io che da settuagenario cittadino italiano vorrei passare ad essere cittadino europeo (post 3924)

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Trento, il “Buonconsiglio”

Un cuore d’asino, un cuore di leone: così mi sentivo fino a poco tempo fa, nel senso che, abituato da una vita ad essere operativo e ad agire in concreto, mi pareva di essere diventato un consulente esterno che deve produrre idee senza però potere disporre di tutte le informazioni societarie e tanto meno senza essere nella posizione dalla quale poter agire direttamente: che volete, dopo una vita da manager, sono cose che capitano. Ecco perchè – per la prima volta nella mia vita – ho deciso di impegnarmi operativamente in Politica e  mi sono candidato alle prossime “comunali” per dare alla comunità il meglio di me stesso, ovvero l’esperienza di una vita da manager. E come tale, nel frattempo, sono stato invitato a fare il coordinatore del Gruppo di Lavoro Finanza ed Economia mista.

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I contributi di una certa politica che ruotano intorno a noi? Mi pare che agiscano su due livelli: uno ristagna troppo basso; l’altro “vola troppo alto”. Mi spiego: i primi si occupano (pur doverosamente) di singoli fatti specifici (pur importanti) quale ad esempio la funivia del Bondone o gli orari della città; i secondi, sono affermazioni (pur doverose) che non vanno oltre loro stesse, cioè oltre la dichiarazione di un principio. E invece mi fa piacere constatare che la nostra Politica stia definendo sempre meglio con maggiori dettagli il “modello di città” che vogliamo, a metà strada fra i due livelli sopra elencati. Ma non basta: i nostri contributi/contenuti inizialmente solo “cittadini”, sono automaticamente, doverosamente e naturalmente proiettati verso la dimensione provinciale e nazionale: natura non facit saltus, diceva quel tale filosofo, ed aveva ragione! Ed è proprio nella natura delle cose che ogni fatto debba essere valutato e “agito” rispetto alle sue cause, a se stesso e alle sue conseguenze, nelle tre dimensioni: logica, temporale, spaziale.

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Ma veniamo al lavoro del Gruppo che coordino: attenti a quei due! A noi due vecchi amici da una vita che ci siamo occupati soprattutto dei TIR-Titoli Irredimibili Rendita quale strumento per la riduzione del debito.
Sui “TIR” trovate molto in tanti post precedenti. Tuttavia mi pare che il problema – che pure è assolutamente centrale – non sia stato capito, quando da taluno  si obietta che “sono l’ultima spiaggia … non va bene un rendimento del 4% con i tassi in calo …”. Per qualche mese, forse un anno, i tassi possono essere in calo, ma se non riduciamo il debito ci buttano fuori dall’UE (oppure saranno i nostri sovranisti ad farci uscire!) ed allora i tassi andranno a due cifre anche oltre il 25%: si è già visto negli anni ’70. E poi i “nostri” TIR possono ben essere a tasso rivedibile. Gli anni 70? Quelli che furono seguiti da un vero e proprio secondo “miracolo italiano”: l’essere sopravvissuti a quella fase!

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Ed ora passiamo dalla finanza all’economia. Vedete, le SpA e i sistemi pubblici si stanno reciprocamente avvicinando: le SpA stanno capendo che l’obiettivo non può essere più solo o principalmente l’utile economico, ma la crescita umana; i sistemi pubblici stanno capendo che un po’ di equilibrio economico e finanziario non guasta. Ed ora che iniziamo ad occuparci delle SpA a partecipazione comunale (mi auguro che il Comune abbia qualche azione anche di SpA a maggioranza PAT, così noi ci potremo occupare anche di quelle) mi permetto di suggerire a tutti  la lettura del libro di Pier Luigi Celli “Il potere, la carriera e la vita – Memorie di un mestiere vissuto controvento” Ed. Chiarelettere, libro che io annovero fra i miei “vangeli laici” in quanto evidenzia la cultura dei molti valori diversi dall’utile economico che sono da tutelare all’interno di quei sistemi: cosa che io ho fatto durante l’intera mia vita di lavoro.  Orbene, anche il settore pubblico “deve” imparare questo stile, altrimenti la sua gestione sarà semplicemente dannosa al sistema delle relazioni umane, anche in presenza di eventuali utili di bilancio. Altrimenti? Altrimenti è meglio che una società pubblica diventi una public company, cioè “posseduta dal pubblico dei cittadini” (to go public in inglese significa “privatizzare”) e sia gestita secondo le regole del migliore liberismo sociale.

Un primo passo per ogni SpA che si rispetti è ottenere le tre certificazioni “base”: qualità, ambientale, sociale. Ma c’è di più: una SpA privata olearia di Oneglia ha ottenuto la certificazione americana B Corp (Benefit Corporation) che ne attesta l’alto impatto sociale e ambientale: essa certifica la massima attenzione quanto a materiali, prodotti, filiera di fornitura, energia, risorse umane, conservazione delle tradizioni mediterranee, ambiente.

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Ed infine, il dialogo. IT – ICT: siamo già passati dalla Information Technology alla Information Communication Technology – Ora dobbiamo fare un passo ulteriore ed arrivare alla ICDT – Information Communication Dialogue Technology, ovvero alla tecnologia del dialogo, la quale sarà molto ardua da adottare almeno fino a quando non potremo parlare guardandoci negli occhi. Anche a questo riguardo mi piace chiamare in campo la filosofia, quella del filopsofo del volto, Emmanuel Levinas: “Il volto dell’Altro di guarda, ti interroga, si aspetta una risposta da te”. E chi “fa” Politica (con la P maiuscola) questa risposta deve essere pronto e capace di darla a tutte e a tutti: altrimenti è meglio che cambi mestiere.

Io pessimista? No: spero, credo ed opero per il meglio (l’UE); mi preparo anche al peggio (i sovranisti) ; opererò all’interno di quel che verrà in difesa delle mie idee! Un sorriso anche da parte mia – Riccardo

APPENDICE – TIR Titoli Irredimibili Rendita

16.06.20 si apprende: Paolo Savona: contro crisi emettere titoli pubblici irredimibili = (AGI) – Milano, 16 giu. – Per superare l’emergenza causata nei conti pubblici dall’epidemia di coronavirus l’Italia dovrebbe emettere obbligazioni pubbliche irredimibili ovvero senza scadenza, “uno strumento tipico delle fasi belliche, alle quali la vicenda sanitaria e’ stata sovente paragonata”. E’ la proposta avanzata dal presidente della Consob, Paolo Savona, oggi nell’annuale Discorso al mercato. Le obbligazioni “potrebbero riconoscere un tasso di interesse, esonerato fiscalmente, pari al massimo dell’inflazione del 2% che la Bce si e’ impegnata a non superare nel medio termine”. La sottoscrizione di obbligazioni irredimibili, anche detti ‘consols’, precisa “sarebbe ovviamente volontaria e l’offerta quantitativamente aperta”. In altri paesi le emissioni di consols sono state seriamente discusse e forme simili attuate, ma nessun esperimento pratico di questo tipo e’ stato tentato. Se i cittadini italiani non sottoscrivessero questi titoli, concorrerebbero a determinare decisioni che, ignorando gli effetti di lungo periodo di un maggiore indebitamento pubblico, creerebbero le condizioni per una maggiore imposizione fiscale. Emettere titoli irredimibili sarebbe quindi una scelta dai contenuti democratici piu’ significativi perche’, se sottoscritti, limiterebbero i rischi per il futuro del Paese e, di conseguenza, gli oneri sulle generazioni future, quelle gia’ in formazione e quelle che verranno”. (AGI)Gla 161102 GIU 20 NNNN.

Fa eco e amplifica il Presidente Mattarella: occorre puntare sul funzionamento e rinnovamento del mercato finanziario!

Paolo Savona arriva dopo George Soros (Il Sole 24 Ore del 22 aprile 2020 pagg. 1 e 25) e il nostro libro (De Marchi – Lucatti) del marzo 2020. Evvabbè …