OGGI HO RIVISTO LA BELLEZZA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Giugno, 2020 @ 8:29 pmDetto altrimenti: una pedalata dopo virus (post 3921)
Qualche anno fa – diciamo trenta? – salivo da Trento con la bici da corsa, superavo Vigolo Vattaro, scendevo sul lago di Caldonazzo, imboccavo la Valsugana, salivo a Telve di sopra, scalavo il passo del Manghen, scendevo fino a Molina di Fiemme e per la Val Floriana – Segonzano rientravo a Trento: 145 km. Anni fa. Oggi con la mia e-bike ho “scalato” Vigolo Vattaro. Poi il Lago di Caldonazzo, Levico, la Strada Vecchia Levico, Pergine, il lago di Canzolino, i forti di Civezzano, discesona su Trento. In totale 50 km, consumo della batteria al 60% di una da 400. Evvabbè … a 76 anni che vi aspettate?
Il passo Manghen (m 2047): dopo avere scavalcato Vigolo Vattaro e scesi a Caldonazzo, siamo saliti dalla Valsugana per 23,4 km, pendenza media del 7%; ultimi 7 km pendenza media del 9,5%, con punte del 15%. Siamo scesi dal versante di Molina di Fiemme: 16,4 km al 7,5% medio, con punte del 9,5%. Poi Val Floriana – Segonzano – Trento.
La bellezza? Di bellezze oggi ne ho viste quattro: il Lago di Caldonazzo; il castello di Pergine; il laghetto di Canzolino e da Civezzano la vista della Valsugana verso sud.
1 – Alla fine della veloce discesa che da Vigolo Vattaro ti fa planare all’inizio della Valsugana, ecco il lago di Caldonazzo. Cald, in tedesco Kalt, freddo, come Caldaro, Kaltersee, il lago freddo. E invece una spiaggia con i primi turisti post Covid19 in costune da bagno, un’improvvisa riviera fra le montagne ad un passo da casa!
2 – Levico, alla fine della pedalabilissima salita della Strada Vecchia Levico in alto sulla destra, ad ore 14,00 diremmo con gergo nautico contro un azzurro chiaro spicca la mole ardita ed imponente del Castello di Pergine.
3 – Terza visione: il laghetto di Canzolino. Improbabile, chi se lo sarebbe aspettata una così limpida perla d’acqua, nascosta al gran traffico e per questo ancora più apprezzabile?
4 – Da Civezzano, lo sguardo si allarga verso sud letteralmente per “entrare” nella Valsugana: un anfiteatro di verde e d’azzurrro, una boccata di ossigeno per gli occhi e per lo spirito.
Sono stati panorami consueti da anni e per anni, ma oggi, dopo quasi tre mesi di clausura, la mia sensibilità percettiva è molto aumementata ed è stato quasi come se io vedessi quelle bellezze per la prima volta.
Trentino: vivere immersi nella bellezza!
Good bike everybody!