VIAGGIO IN ITALIA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Settembre, 2012 @ 5:03 pm

Detto altrimenti: no, non è quello di Goethe!

 

Oggi sono andato “in Italia”, a pedali. Partito alle 08,30 da casa, vado in stazione a Trento e faccio il biglietto di ritorno da Domegliara a Trento (€9,30). Indi inizio a pedalare con la mtb alle 09,00. Prima sosta per un caffè al bicigrill di Nomi. Riparto e dopo poco raggiungo il bivio per Riva del Garda, dove usualmente mi reco. Ma questa volta no, supero le mie “Colonne d’Ercole” e via, verso il “folle volo”!

Uno sguardo a nord, prima del confine ...

La ciclabile è bellissima. E poi, come è diverso il paesaggio non-dalla-autostrada! Mi colpisce l’Adige. In un punto è molto largo, un po’ più ripido. L’acqua accenna a formare piccole rapide. Controsole. E’ tutto un luccichio. In alcuni punti il corso delle piccole onde è più veloce. In altri, parte del fiume letteralmente risale la corrente. Mi fermo estasiato. Mi sembra di essere lontano mille miglia dai miei soliti luoghi e invece sono appena dietro l’angolo di casa! Solo, che è cambiato il “punto di vista”. Respiro questa sensazione, mi sembra di essere un’altra persona io stesso, tanto sto provando sensazioni sconosciute: ma sono mie? Quasi non le riconosco: comunque ne faccio tesoro e le archivio fra i ricordi più belli.

A bordo pista un uomo vendemmia. Gli chiedo un grappolo. Me lo offre sorridendo. Seconda emozione.

L'Adige, sinuoso, si apre la strada ...

Arrivo al “confine”: a Borghetto terminava l’Impero d’Austria e termina la ciclabile. Volto a sinistra (verso est) e mi immetto sulla statale veneta. Poco traffico, lievi saliscendi. Per molti minuti sono completamente solo. Bivio per Lessinia, superato. Solo, dicevo, pare di tornare indietro negli anni, come nelle scene di certi film quando auto ne circolavano davvero pochissime. Anche su una statale, in queste condizioni, si stabilisce un bellissimo rapporto con la natura che ti circonda. E’ questa la terza emozione forte della giornata.

Ma ... ci saranno i Sioux?

La quarta la provo al passaggio delle chiuse prima di Domegliara. Pareti a strapiombo sovrastano… che ci siano i pellerossa in cima a tendere agguati? L’Adige si biforca, diviso in due da uno sperone, si fa strada con anse sinuose, verdi come le sponde che lo cingono. Poche auto. Scatto qualche foto con il telefonino: ah, se mi fossi portato la macchina fotografica!

Domegliara. Ma io non sono stanco. Deciso: vado a Verona. Poco dopo Domegliara, un bar. Ho percorso 82 km ed ho fame (la banana, i fruttini e la mela non sono bastati!). Mi “sparo” un mega toast + coca + caffè (€6,00) e riparto. Dei 20 km che restano, i primi 10 sono trafficati. Pedalo sul ciglio della strada, confidando. L’è nada, nessuno mi ha “stretto”. Seguo le indicazioni Verona Borgo Trento, poi, raggiunto l’Adige, costeggio la sponda sinistra orografica sino al ponte delle chiuse. Indi passo sulla destra e via, ciclabile verso sud sino alla stazione FS di Verona dove arrivo alle 14,30. Faccio il biglietto “ a saldo del percorso” Verona – Domegliara (€5,65), parto alle 15,09 ed arrivo a Trento alle 16,30. A casa i km percorsi saranno 106.