DEBITO PUBBLICO IRREDIMIBILE 3
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Aprile, 2020 @ 2:02 pm(Si vedano gli interventi dei lettori in calce al post)
Detto altrimenti: finanza pubblica, cioè di ognuno di noi (post 3867).
- Deficit. Si verifica quando le uscite sono maggiori delle entrate. Il deficit va ad aumentare il debito. L’UE ci consentiva un deficit non superiore al 2,5% del PIL. Ora siamo al 10,4.
- Debito pubblico. Lo Stato Italia è indebitato per circa €43.000 a cittadino, neonati inclusi, per un totale di €2.580 miliardi, pari a oltre una volta e mezzo (+155,75%) il PIL.
- PIL-Prodotto interno lordo. Il PIL è di €1.720 miliardi, pari a 2/3 del debito. Il PIL nel 2020 sta scendendo dell’8,2 % rispetto all’anno precedente.
- Rapporto debito-PIL. Il rapporto peggiora del 10,4% all’anno.
- Risparmio privato nelle banche: ammonta ad €1.400 miliardi. Ma … come sono distribuite queste risorse?
Riportando queste cifre a livello familiare, una famiglia di tre persone ha un debito di €129.000 e dovrebbe avere un reddito annuo di €86.000,00 e idealmente paga €2.580,00 all’anno di soli interessi. A questo ritmo il debito cresce di €13.416 all’anno. Ma non tutte le famiglie hanno un reddito così elevato anzi, ve ne sono sempre di più che non hanno alcun reddito nè alcuna somma sul conto corrente bancario: anzi, non hanno nemmeno un conto corrente.
Ciò premesso, si passerà presto dalla fase “troviamo le risorse finanziarie per indennizzare i danneggiati dal coronavirus e per rilanciare l’economia” alla fase “come fare a gestire l’enorme debito pubblico?”.
Per diminuire il debito pubblico si deve agire con estrema urgenza:
- rivedere subito l’ordine delle priorità di spesa e investimento. Il grande economista Paul Samuelson direbbe. “Burro o cannoni”?
- trasformare il debito in un flusso di interessi mediante sostituzione volontaria dei titoli del debito pubblico redimibili con titolo irredimibili.
- Con la finanza che si renderebbe disponibile, riconvertire il Paese sempre di più verso la sua industria “naturale”: la bellezza, la cultura, la natura, il turismo.
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Esempio di riduzione del debito a mezzo emissioni di titoli irredimibili (a rendimento maggiore) in sostituzione volontaria dei titoli redimibili (a rendimento inferiore): un’emissione anche in più tranches fino ad €580 miliardi ridurrebbe il debito ad €2.000 miliardi pari al 116% (ex 155,75) del PIL. Una seconda emissione … etc. . E così via.
1 – Dice: caro blogger, ma i tuoi irredimibili sono un debito perpetuo! Rispondo: no amico, perchè gli irredimibili NON sono un debito! Per contro, il debito perpetuo è proprio il tuo, quello di oggi, perchè le rate che noi stiamo pagando sono solo di interessi in quanto in linea capitale sostituiamo regolarmente una quota di debito con una nuova: debito sostanzialmente perpetuo!
2 – Dice: caro blogger, tuttavia i flussi di interessi che dovresti pagare sarebbero eterni! Rispondo: no, amico, perchè l’Ente emittente si riserva un’opzione al loro riacquisto, quando e se la sua finanza sarà migliorata.
3 – Dice: ma la tua, caro blogger, è solo una sistemazione formale delle voci di bilancio. Rispondo: no, caro amico, perchè adottando gli irredimibili si liberano importanti quote di finanza che possono essere destinate alla riparazione dei danni, alla riconversione ed alla ricostruzione del sistema.
4 – Dice: caro blogger, la priorità è far ripartire le imprese, non ristrutturare il debito! Rispondo: amico, ma, con quali denari? E poi, la velocità del peggioramento finanziario è ben superiore a quella della ricostruzione! Con rispetto parlando, mi sembra che tu suggerisca ad uno sciatore inseguito da una valanga di sciare lungo la via della massima pendenza, senza tener conto che la sua velocità è inferiore a quella della valanga: fai un po’ tu …
5 – Dice: ma … quando un investitore volesse recuperare il proprio capitale? Siamo sicuri che in Borsa Valori si sia creato il necessario mercato? Rispondo: amico, si potrebbe prevedere che le banche fossero “consigliate” di sottoscrivere ognuna alcune traches di irredimibili da immettere poi sul mercato borsistico! Infatti da parte loro sarebbe un modo per dire “grazie” per i tanti aiuti pubblici ricevuti per i loro salvataggi.
6 – Dice: ma come potresti fare a tradurre in numeri tutto ciò? Rispondo: la base è l’elenco completo delle scadenze delle tranche di debito pubblico già emesse. A questo elenco di esborsi in linea capitale, si aggiungano gli esborsi per interessi. Si deve ipotizzare di fare “aggredire” questo sistema da una serie di emissioni di titoli irredimibili a rendimento maggiore, in sostituzione dei titoli redimibili in scadenza. Man mano che si procede il confronto sarà fra due flussi di denaro in uscita: quello “vecchio” e quello intermedio (misto). Si tratta di simulazioni facilmente realizzabili a computer. Poi saranno i numeri a parlare.
7 – Dice: ma allora se è così semplice, perchè nessuno lo ha ancora fatto? Rispondo: anche prima che Colombo scoprisse l’America nessuno l’aveva mai scoperta!
8 – Dice: e se alla fine dovesse risultare che ti sei sbagliato? Rispondo: direi che almeno io ho tentato di risolvere il problema. Sicuramente avrò fatto meglio di chi nemmeno ci ha provato!
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Dice. …. coraggio lettori, il confronto è aperto! Continuate a scrivermi: risponderò a tuttti!
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