DEBITO PUBBLICO IRREDIMIBILE 2

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Aprile, 2020 @ 3:30 pm

Ieder Tag, der nicht gut angewendet wird, ist verloren
Ogni giorno non impiegato bene è un giorno perso.

Anche per un blogger

Detto altrimenti: “tanto tuonò che piovve 2” (post 3866)

  1. In coda al post del 2013 io stesso proponevo i Monti Bond irredimibili per risolvere la crisi dell’ILVA.
    http://www.trentoblog.it/riccardolucatti/?p=13355
  2. Da un mese Gianluigi De Marchi ed io stiamo proponendo
    qui nei miei post l’emissione di titoli UE e  Italia irredimibili.
  3. Il 21 aprile la Spagna – utilizzando un ossimoro – sta cercando di ottenere l’emissione di un debito senza scadenza (il titolo irredimibile NON è un debito!).
  4. Il 22 aprile sul Sole 24 Ore alle pagg. 1 e 25 il finanziere George Soros propone all’UE gli irredimibili.
  5. Entro un paio di settimane uscirà per Amazon un libro sulla finanza post coronavirus (scritto da De Marchi e da me) e tratterà questi titoli nelle tre dimensioni UE, Italia, Enti Pubblici Territoriali Locali.

George Soros è un imprenditore ungherese naturalizzato USA, presidente del Soros Fund, sostenitore del movimento liberal del Partito Democratico USA e finanziatore di gruppi per i diritti umani con un marcato interesse per la filosofia. Soros è uno degli investitori di maggior successo nel mondo. Al maggio 2017 Soros aveva un patrimonio netto stimato in 25,2 miliardi di dollari, ed era una delle trenta persone più ricche del mondo. Dopo aver donato una parte della propria ricchezza in beneficenza, a fine 2017 è al 195° posto della classifica di Bloomberg con un patrimonio netto di “soli” 8 miliardi di dollari. 

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“Che cosa significa difendere la democrazia oggi? Quali pericoli sta affrontando lo Stato di diritto? La visione che ci offre George Soros è quella, unica, di chi sa di essere il nemico pubblico per eccellenza dei sovranisti e populisti di tutto il mondo. Personaggio odiato e invidiato, è a capo di un impero finanziario colossale ma, allo stesso tempo, in prima linea per combattere le tendenze autoritarie a livello globale. Attraverso le sue fondazioni ha donato 14 miliardi di dollari per promuovere i diritti umani. Ed è diventato il bersaglio prediletto di movimenti antisemiti, complottisti, oltre che di Donald Trump, Viktor Orbán e Matteo Salvini. Oggi Soros vede a serio rischio anche le conquiste democratiche in Occidente. È tempo di reagire. Cosí, in queste pagine sferzanti, critica apertamente i suoi nemici, indaga una varietà di temi attualissimi – dall’uso delle nuove tecnologie come strumenti di controllo sociale, all’andamento dei mercati finanziari, al futuro dell’UE – e ci consegna un distillato del suo pensiero a difesa dell’ideale di società aperta”.

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In questi giorni l’UE decide le molte forme di intervento per contrastare gli effetti del coronavirus e gli Irredimibili non ci saranno perchè il pensiero non è stato “maturato”. Tuttavia in un immediato futuro, quando si passerà dalla fase di “troviamo i soldi da spendere” alla fase “dobbiamo diminuire il debito” (che nel frattempo avà superato il 150% del PIL), allora, forse, qualcuno ci rifletterà un poco di più. E li avremo. Meglio tardi che mai. Nel frattempo mi sfogo con gli Irredimibili locali.

  • Localmente propongo emissioni locali di titoli di debito pubblico irredimibili a fronte del difficile problema del reperimento della finanza pubblica del dopo coronavirus, per la realizzazione delle grandi iniziative comunali/provinciali che sono in programma, quali ad esempio la Funivia e l’interramento della ferrovia.
  • Titoli/bond irredimibili: sono i titoli rispetto ai quali  l’Ente emittente 1) non è tenuto alla restituzione del capitale investito; 2) paga solo interessi; 3) riduce i propri esborsi finanziari; 4) riduce il proprio livello di indebitamento (gli irredimibili non sono un debito!); migliora la propria disponibilità finanziaria per investimenti; 5) mantiene il diritto al riacquisto dei titoli, ove la sua finanza sia migliorata.  L’investitore gode di un rendimento più elevato; può recuperare il suo capitale vendendo i titoli in borsa.
  • La legge 23/12/94 n.724 (art. 35), già prevede il vincolo delle risorse ottenute al finanziamento di investimenti in specifici progetti esecutivi. Queste emissioni sono convertibili in obbligazioni o in azioni di società possedute dagli enti emittenti. Il loro rendimento non può essere superiore di oltre un punto rispetto a quello del corrispondente titolo statale.
  • Come si vede, esistono tutti i presupposti a che una nuova legge statale/provinciale estenda l’emissione di titoli irredimibili anche da parte degli Enti Pubblici Territoriali per la realizzazione di una specifica opera pubblica.
  •  La certezza dei flussi di rendimento dei titoli irredimibili locali potrebbe essere garantita in favore dei sottoscrittori (anche di fuori provincia!) dalla fidejussione di un pool di banche locali.
  • Quanto sopra potrebbe essere congiunto alla piena riattivazione di istituti già esistenti quali le società di scopo, di general management, miste pubblico private e alle tecniche del project financing.

E bravo Soros, ci hai copiato! Sarebbe interessante sapere 
 in quali altre testate giornalistiche finanziarie straniere Soros sia intervenuto.

Firmato: un blogger “Vivo”!

I “Soros Irredimibili”: Soros cita la GB che ci finanziò le guerre napoleoniche, riscattando i titoli nel 2015. In USA dal 1870 ne furono emesse alcune serie per consolidare emissioni redimibili già esistenti ed evitarne l’onere del rimborso. Egli dimentica di citare l’emissione italiana del 1935 per 42 miliardi di lire. Quali vantaggi degli irredimibili Soros cita:
1) eliminazione delle restrizioni per la BCE all’acquisto di titoli; 2) l’onere finanziario lieve per la UE malgrado la loro notevole “potenza di fuoco”: come unità di misura riporta l’esempio di un calcolo, e cioè che un bond irredimibile da 1000 miliardi al tasso dello 0,5 costerebbe all’UE 5 mildi l’anno, pari al 3% del suo bilancio totale; 3) a bilancio UE non si richiederebbero accantonamenti nè ammortamenti; 4) l’emisisone può essere più facilmente emessa a scaglioni frazionati successivi; 5) la BCE non sarebbe più costretta a ribilanciare continuamente il proprio portafoglio titoli dei vari paesi aderenti.

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