SI RIAPRE?
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Aprile, 2020 @ 7:53 pmDetto altrimenti: ma per la mobilità con distanziamento sociale, come la mettiamo? (post 3857)
Sono un ex dirigente (oggi socio “semplice”) della FIAB – Federazione Italiana Amici della Bicicletta, Trento, Aderente a FIAB-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta. Siamo a Trento: in previsione della riapertura delle attività e delle scuole ci si pone il problema di come far viaggiare la gente “distanziata”. Su l’Adige di Venerdi 17 un’intera pagina (la n. 15): l’intervista al mobility manager della Provincia Roberto Andreatta, e un intervento del portavoce di FIAB- Federazione Italiana della Bicicletta, Trento, Massimo Pegoretti.
Vi risparmio i numeri. Trasporto pubblico: per distanziare i passeggeri occorrerebbe raddoppiare il servizio (mezzi su strada e orari) il che non è possibile, e poi resterebbe comunque il grande rischio di contagio per chi utilizza un mezzo chiuso quale un bus o il treno; l’alternativa auto è impraticabile: già adesso entrano in Trento ogni giorno oltre 100.000 auto. Cosa fare? L’idea che sta emergendo è incentivare l’utilizzo delle E-bike. Più che d’accordo. Ma non basta. Occorrono le piste ciclabili degne di questo nome. E si possono realizzare a costi molto limitati: infatti in molti casi basta trasformare in pista ciclabile una delle due corsie auto. La politica locale sicuramente è consapevole del caos che si genererà a settembre prossimo e sicuramente vorrà evitare che si generi: in tal caso infatti non sarebbe sufficiente “dimostrarsi bravi a gestire un’emergenza di gran lunga preavvisata”.
Olanda, secondo dopoguerra, PIL alle stelle, tutti ricchissimi, tutti in automobile. Aumentano di molto gli incidenti mortali di cui sono vittime i bambini. La popolazione scende in piazza e la viabilità automobilistica lascia il posto a quella ciclabile. Andiamo ora a vedere la grande funzione delle “autostrade ciclabili” per l’accesso alle città olandesi!
E a Trento ciò sarebbe immediatamente fattibile soprattutto per l’asse nord-sud-nord. La politica locale ha sicuramente una visione d’insieme del problema e intenderà predisporre per tempo le soluzioni del caso, anche per non ritrovarsi a ridosso delle prossime elezioni comunali di novembre con questo problema da risolvere. Da quando ero un fanciulletto infatti mi hanno insegnato che esistono anche i peccati per omissione, ma siccome ho la massima fiducia nella piene consapevolezza del problema da parte di chi governa la mia città, vado a letto tranquillo. Anche perchè ho avuto modo di parlare con un candidato sindaco ad una riunone co-organizzata da FIAB ed ho constatato che la persona ha chiaro il “modello-sistema di città” che vuole realizzare, una città modello che va anche molto a pedali! Un vero approccio manageriale il suo, e se lo dico io, vecchio manager da sempre critico verso l’assoluta mancanza di managerialità da parte della maggior parte della politica …
Oggi non basta più la mobilità sostenibile! Occorre la mobilità “necessaria”: quella distanziata!
Firmato: un cicloblogger!
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