CORONAVIRUS, LA TERZA GUERRA MONDIALE – 1

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Marzo, 2020 @ 9:32 am

Detto altrimenti: armiamoci con le armi adatte!   (post 3796)

Ognuno di noi è una goccia nell’oceano dell’umanità. Ma ogni goccia confluisce innanzi tutto nel suo mare e se è una goccia inquinante, lo inquina: tre parole irresponsabili della Christine Lagarde (lei, un vero euro-virus!) ed è un disastro finanziario. La persona va rimossa subito.

Hoi sentito che a seguito di quelle affermazioni le borse avrebbero perso 70 miliardi. Ovviamente non sono in grado di verificare l’esattezza della cifra, ma resta il fatto che si tratta di un danno elevatissimo. In ogni caso, ben prima della sua uscita, non c’era stato un tale che aveva proposto di non aprire le Borse Valori per evitare panico e perdite? Carneade, chi era (stato) costui ? Mi pare che si chiamasse Matteo … ma no, non era Salvini, … era stato un altro Matteo: ora ci penso e se mi ricordo il cognome ve lo dico.

Le strisce! Regaliamole le strisce!

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Lagarde, rimossa da chi? Da un’Europa che deve capire che si deve rafforzare, che deve superare le posizioni egoistiche tendenti ad un cieco sovranismo. E dire che noi europei abbiamo sotto gli occhi la migliore/peggiore lezione: l’Italia sta combattendo il coronavirus con una corretta politica unitaria. L’Europa no, come se il virus facesse differenza fra un nostro confine regionale ed un confine statale.

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Gli Stati dell’UE: simul stabunt vel simul cadent! O staranno tuttti insieme (Stati Uniti d’Europa) o si indeboliranno tutti

Costosi ed inutili

Le parole sono pietre, scriveva Don Milani. Ed allora invece di chiamare questa situazione “pandemia” chiamiamola con un termine più realistico: “terza guerra mondiale”: una guerra che ogni giorno lascia sul campo centinaia di morti e migliaia di imprese; una guerra che va combattuta con le armi adatte, che non sono certo i cacciabombardieri F35. Le armi che servono sono altre: una vera politica europea che induca a ragionare anche gli USA; un rigoroso e completo riordino delle priorità di investimento. In Europa si comincia a dire che “La prima priorità è la lotta alla pandemia”. Ma poi, quali concrete decisioni conseguenti se ne traggono? In questi casi in un’azienda si opererebbe secondo la tecnica dello zero base budget: si azzererebbero tutte le priorità e se ne redigerebbe un nuovo elenco.

Un completo riordino delle priorità comporta ovviamente anche una diversa attribuzione delle risorse finanziarie a singoli settori fino ad oggi privilegiati da leggi che hanno assegnato loro risorse per tot anni a prescindere dall’andamento complessivo dei conti statali, settori che oggi non potrebbero accampare il “diritto” al mantenimento di quelle disponibilità finanziarie privilegiate. Ne’ si potrebbe opporre che quei finanziamenti ci sono imposti da accordi europei, perché basterebbe replicare che l’UE va accettata in toto e non “alla carta” come fanno quei paesi che ne accettano soli i benefici ed erigono muri di filo spinato contro  i migranti. Quindi le regole devono valere per tutti, non solo per noi. E poi, potrebbe essere l’intera UE a smettere di acquistare – almeno per il momento – gli F35.

In particolare poi per noi Italiani, finanziare questa guerra solo con l’aumento dell’indebitamento pubblico fa crescere lo spread e aumenta il costo del nostro debito: occorre quindi intervenire anche con la redistribuzione della nostra finanza interna.

L’esigenza di un intervento simile ai vari livelli (europeo, statale, regionale, provinciale, comunale) può essere avanzata anche da un ente “inferiore”, ad esempio anche da un Comune, uno a caso, ovvero  da uno degli enti più vicini ai cittadini, destinatari finali delle decisioni della politica ad ogni livello: importante sarebbe innescare il ragionamento e arrivare al risultato.

Riccardo Lucatti, Presidente Restart Trentino