QUARANTA SUGGERIMENTI “RUGGENTI”
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Febbraio, 2020 @ 7:04 am(Attenzione, questo è un LP- Long Post)
Detto altrimenti: istruzioni di un vecchio manager velista per l’uso della vita (lavorativa) dei giovani (post 3769)
L’espressione “I Quaranta Ruggenti” (The Roaring Forties) è stata coniata dagli inglesi all’epoca dei grandi velieri che passavano per il Capo Horn, per indicare la forza dei venti in quel tratto di mare. L’espressione fu poi seguita da una seconda, “ I Cinquanta Ruggenti” (The Roarint Fifties): par capirsi, cinquanta nodi di vento equivale ad un vento che soffia a circa 90 kmh, ragion per cui aspettatevi un ulteriore post con ulteriori dieci colpi di vento! Intanto ecco i primi quaranta.
- Napoleone era solito dire: “Mi vanno bene i generali fortunati, purché lo siano sempre”. Io vi dico: ricercate la creatività più che la fortuna e siate regolarmente creativi, cioè siate sempre un poeta: infatti il termine “poeta” deriva dal verbo greco “poieo” che significa fare, creare. Tuttavia state attenti ad un particolare: noi Italiani in genere siamo molto creativi, ma rendiamo pubblici troppo presto
i nostri progetti che poi spesso ci vengono rubati da chi li sa realizzare più tempestivamente. In ogni caso la creatività raramente è pagata per quello che vale, e cioè molto. Se avete una buona idea cercate anche di riuscire a “firmarla” come vostra. Infine v’è da dire che le idee vengono a chi è abituato a farsele venire, quindi … allenatevi! - Come reagire di fronte alla mancanza od all’eccesso di creatività, in se stessi e negli altri? Ragazzi, innanzi tutto il malanno più frequente e ben più grave è la mancanza di idee, quindi ben vengano le “troppe” idee! Pensate sempre che senza idee Colombo non avrebbe scoperto l’America, Fleming non avrebbe inventato la penicillina e così via. Dovete solo cercare di distinguere fra intuizioni (ci vogliono anche quelle) e le idee maturate dopo attente analisi (suggerisco di dedicarvi molto a questo secondo genere).
- Un padre disse al figlio: “Mettiti una scimmietta su di una spalla e vai in un paese dove non conoscono le scimmie. Farai fortuna.” Può essere vero, ma attenzione…una bottiglia è mezza piena e mezza vuota allo stesso tempo! Se volete “fare carriera” dovete anche considerare l’opportunità di eccellere in modo omogeneo all’ambiente che vi ospita: mi spiego, se siete dei bravi manager, molto bravi, allora potrete fare carriera in un ambiente moderno e managerialmente organizzato. Ma attenzione a volervi imporre come manager molto professionali in un ambiente un po’ troppo “alla buona”! Lo stesso dicasi per il contrario: se un ambiente è molto bene organizzato, voi non potrete progredire se siete voi ad essere “alla buona”.
- Quanto ai principi, sii fedele ai tuoi, non avere paura di viverli e diffida di chi ti fa lezione pretendendo di farti applicare i suoi: si chiama “teoria del campo da tennis” (v. anche dopo, al n. 24). Ovvero, ognuno giochi come crede la pallina nella sua metà campo e non ascolti i suggerimenti dell’avversario sul come giocarla!
- L’etica dei principi va bene, “ma però” deve essere moderata. Infatti l’etica dei principi, da sola, conduce all’integralismo. Sull’altro fronte sta l’etica dei risultati perseguiti a qualunque costo, che conduce al cinismo. Le due etiche vanno reciprocamente stemperate: occorre arrivare ad un compromesso (vai al n. 7).
- Ricorda che spesso la morale comune condanna chi denuncia le violazioni della morale comune molto di più di chi viola la morale comune. Comunque, su con il morale!
- I compromessi. Leggete il capitolo loro dedicato da Paolo Mieli nel suo bel libro in calce. Ci sono quelli sordidi e vanno rifiutati. Ve ne sono molti che invece sono utili, necessari, perseguibili: per esempio, quelli che hanno fatto la Storia (vai la n. 5).
- Sii semplice nella comunicazione verbale e scritta, ed usa il lessico più comprensibile in assoluto: soprattutto ricorda che l’impresenziazione di uno sportello ferroviario vuol dire solo che l’impiegato è momentaneamente assente, non che è molto mal vestito e con la barba lunga e quindi “non è presentabile”! Che la conversione dei mezzi operativi significa solo che ci sono autocarri in manovra, non che metà degli operai dell’autostrada si è convertita al cristianesimo. Che la convergenza complanare è solo un incrocio con uno svincolo stradale, non l’incrocio delle rotte di due aeroplani. E state attenti a non obliterare a casa il documento di viaggio, perché in realtà il biglietto del tram dovete timbrarlo sul tram stesso e non dimenticarlo a casa!
- Abbi carattere anche se poi ti diranno che hai un cattivo carattere.
- Sii estremamente specifico, evita le occasioni di coinvolgimento in situazioni generiche, non chiare: rimetterle sui binari ti attirerebbe l’accusa di essere pedante o di avere un caratteraccio.
- Cerca di porti in grado di produrre risultati, di sapere fare bene il tuo mestiere.
- Cerca di riuscire a firmare il tuo lavoro.
- Non farti escludere, proprio perché sai fare e vuoi firmare quello che hai fatto.
- Attento ai sistemi assistiti: a gestire l’ordinaria amministrazione o a dividere la ricchezza sono capaci tutti. La professionalità e la managerialità vera servono solo se c’è la volontà di far crescere, migliorare e far vivere bene i collaboratori (e quindi anche di produrre un utile aziendale a bilancio).
- Attento ai sistemi eccessivamente politicizzati: per la divisione del potere non serve la professionalità che ti invito comunque a conseguire.
- Diffida delle novità in quanto tali, se non sono motivate da effettive nuove necessità di miglioramento.
- Ricerca sempre la motivazione che spinge ognuno ad agire (il famoso “cui prodest”, “cui bono”, a chi giova). Cioè: troppo spesso la gente cerca di capire le conseguenze di un fatto e dimentica di analizzare le ragioni che lo hanno determinato.
- Chiarisci a te stesso i tuoi obiettivi e finalizza onestamente ogni tua azione agli stessi.
- Se devi competere e sai nuotare bene, non accettare di misurarti nello sci alpino.
- Sii coerente verso te stesso anche la pensi diversamente dal tuo capo (P.L.Celli, libro citato in calce: “Se un capo e il suo vice la pensano allo stesso modo, uno dei due è inutile”)
- Se altri realizzano come propria la tua idea e tu cerchi di riappropriartene, allora tu saresti anche un bravo manager, ma hai un tale cattivo carattere …
- Se vuoi difendere al meglio una tua idea, cerca di inquadrarla in un progetto completo ed articolato al fine di fare emergere la sua portata strategica. Se la controparte accetta di misurarsi sullo stesso terreno, allora vuol dire che stai operando in un ambiente moderno e professionale. Se ti dicono “Tutte chiacchere, quello che conta è il particolare di dettaglio del quale stiamo discutendo” … allora , se puoi, cercati altri compagni di viaggio.
- Quando gestisci un piano, ricordati che talvolta – purtroppo – le sue fasi possono essere, nell’ordine: entusiasmo, perplessità, ripresa di contatto con la realtà, ricerca del colpevole, punizione dell’innocente, lode ad estranei.
- Se ti consigliano come agire “nel tuo interesse”, applica la mia sopracitata teoria del campo da tennis (v. prima, al n. 6): ringrazia, ma che ognuno torni nella sua metà campo e giochi come crede, lasciando a te la scelta di come battere la palla o di come rispondere alla battuta altrui.
- Non ti fidare di chi, con aria assorta e quasi sognante, magari accarezzandosi il mento e volgendo lo sguardo al cielo, si “lascia scappare” importanti riflessioni o ipotesi di soluzione relative ad un problema che ti riguarda o nel quale sei coinvolto, tipo : ”Sto pensando se non sarebbe meglio…”. Infatti, se fossero riflessioni vere, se le terrebbe per sé. E invece, il più delle volte quelle riflessioni sono fatte ad arte per indurti a far tue le sue idee. Sono subdoli messaggi pubblicitari, promozionali, al limite della “pubblicità subliminale occulta”.
- Guardati anche da chi non parla mai e semplicemente ascolta, per due motivi: o è veramente molto intelligente ed astuto; oppure è stupido e quindi doppiamente “pericoloso”. Sappi infatti che nessuno assomiglia di più ad una persona intelligente di uno stupido che tace.
- Cerca di perseguire sempre contemporaneamente più soluzioni per lo stesso problema, ognuna come se fosse l’unica percorribile.
- Quando operi all’interno di una SpA, opera come se tu ne fossi il proprietario: con lo stesso amore e con la stessa attenzione.
- Di ogni tuo intervento, fanne un fatto seriale: cioè che ogni tuo intervento non sia un fatto isolato, ma l’occasione per organizzare la gestione dell’intera gamma di quel tipo di problema.
- Persegui, nell’ordine, il rispetto e la crescita delle Persone che ti sono affidate, delle Regole, dei Risultati.
- Ricordati che i sofisti (non i surfisti, quelli sono un’altra cosa!) dimostravano una tesi ed il suo contrario: non erano in contraddizione con se stessi, ma si esercitavano a porsi dal punto di vista “degli altri”. Infatti una bottiglia può essere allo stesso tempo “mezza piena” e “mezza vuota”, e tu, nel constatarlo, non ti devi sentire minimamente disorientato.
- Ricorda che ogni contrapposizione dialettica ha sempre tre soluzioni: la tua, quella del tuo avversario e quella giusta. Il compromesso ha fatto la Storia.
- Non rinunciare mai al lato umoristico della vita.
- Se non sai il latino e vuoi usarlo nelle citazioni, attento agli accenti. “Dìvide et ìmpera” non si pronuncia “divìde et impèra”! Inoltre ricorda che “sine qua non” non vuol dire “siamo qua noi”; cum grano salis, non vuol dire “quando cresce il grano”; ed “in medio stat virtus” non equivale a “in Mediaset virus”. In ogni caso ti suggerisco il libro di De Mauri di cui in calce.
- Se hai messo a fuoco un problema e ne proponi la soluzione e i tuoi interlocutori la approvano ufficialmente, allora hai fatto carriera. Se la discutono e la bocciano, sei sulla buona strada. Se la ignorano o ti dicono che non hanno avuto il tempo di leggerla, vuol dire che stai per diventare un loro pericoloso concorrente. In questo caso, c’è chi dice che per far carriera devi far finta di non accorgerti di nulla. Altri, fra i quali io stesso, ti dicono: insisti cortesemente ma con fermezza perché la tua proposta sia verbalizzata con estrema precisione e discussa.
- Temi, evita e combatti la trasversalità. Talvolta infatti ti potrà capitare di notare che alcuni potenti non siano contenti nemmeno se tu dai loro ragione. La verità è che spesso le motivazioni vere che li spingono ad agire sono diverse da quelle ufficiali. Ciò talvolta può accadere perché purtroppo esiste un sistema a rete nascosta, trasversale appunto, che prescinde dagli schieramenti ufficiali dei partiti, delle correnti di pensiero, della concezione della morale comune, delle strategie aziendali ed è invece fondato soprattutto su di un sistema di interessi e di potere, ed in parte minore anche su di un sistema di comodi equilibri (quieta non movère). Come e cosa fare in questi casi? Non è facile a dirsi. Occorre comunque darsi una calmata, smettere di agitarsi, di proporre e di proporsi, di assumere posizioni ferme, non perché si voglia o debba rinunciare a se stessi, ma perché prima occorre capire quali sono i reali intendimenti e le singole vere ed intime motivazioni di ciascun interessato, al fine di valutarne le possibili reazioni negative.
- Se contraddici pubblicamente un potente ed hai torto, ti può perdonare. Se hai ragione no.
- “Guardati dalle masse osannanti, dalle unanimità, dalle idee uniche totalizzanti, se non altro perchè entro i grandi numeri più facilmente può nascondersi il male” (prefazione dell’autore Premio Nobel Josif Brodskij al libro citato in calce).
- Abbi fede in una logica superiore, immanente nelle cose, che funziona “nonostante” l’intervento dell’uomo.
- Persevera, non ti stancare, non scoraggiarti mai, saresti il primo nemico di te stesso! Abbi invece fiducia nei risultati dell’allenamento e della perseveranza: nello sport, nel lavoro, nella vita.
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Letture fortemente consigliate
- Pier Luigi Celli, “Il potere, la carriera e la vita – Memorie di un mestiere vissuto controvento”, Chiarelettere Ed., 2019 (fondamentale per una gestione manageriale intelligente, umana, produttiva, rispettosa della Persona!)
- Paolo Mieli, “I conti con la Storia – Per capire il nostro tempo”, Rizzoli ed., 2013 (leggere innanzi tutto il capitolo sui compromessi).
- Umberto Eco, “Il fascismo eterno”, La nave di Teseo Ed., 2018.
- Stefano levi Della Torre, “Laicità grazie a Dio”, G. Einaudi Ed., 2012.
- Norberto Bobbio, “Elogio della mitezza e altri scritti morali”, ilSaggiatore Ed., 1998.
- Gustavo Zagrebelsky, “Simboli al potere – Politica, fiducia, speranza”, G. Einaudi Ed., 2012.
- Gustavo Zagrebelsky, “Il diritto mite”, Einaudi Ed., 1992.
- Luciano canfora, Gustavo Zagrebelsky, “La maschera democratica dell’oligarchia”, Editori Laterza, 2014.
- Josif Brodskij, “Il canto del pendolo”, Adelphi, 2011.
- De Mauri, Nepi, Paredi, “5000 Proverbi e motti latini” Edizioni Hoepli, 1990.
- Vai al post n. 3766 (questo è il n. 3769): troverai altre indicazioni.