CORONAVIRUS
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Febbraio, 2020 @ 6:13 amDetto altrimenti: quattro considerazioni (post 3768)
La Cina, le multinazionali … un loro PIL privato a due cifre o poco meno; miliardi di … ogni tipo di valuta accumulati; progetti di città da 100 milioni di abitanti ognuna; deforestazione selvaggia per fare … soldi, soldi, soldi e potere. Il potere: “Comandare è meglio che fottere”, una frasaccia che gira(va) in certo ambienti di lavoro. E poi? Poi un piccolo virus – vairus per chi non sa né l’inglese né il latino ma vabbè fa lo stesso – un piccolo virus dicevo si abbatte su questa moderna torre di Babele e ne blocca i lavori.
Ecco raga, forse questo è l’aspetto positivo, l’unico aspetto positivo del Corona virus: quello di farci riflettere su quanto siamo deboli nonostante tutto; quello di ridimensionare i nostri percorsi-pretesa, percorsi che percorriamo a bordo di idee-programmi-bulldozer, noi, uomini (quasi) onnipotenti, moderni giganti Golia, fermati da un piccolo virus, piccolo ma molto democratico, che non fa preferenze, la cui legge è uguale per tutti.
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La seconda considerazione è un po’ fantascientifica. Fino ad oggi i virus che ci attaccavano erano quelli che bloccavano i nostri computer, creati da qualche haker-delinquente a scopo di fare denaro ricattando? Soddisfazione sadica? Sensi di onnipotenza? Fate voi. Oggi può venir da pensare che sia successo un fatto analogo, e cioè che il Corona virus sia stato confezionato e diffuso ad arte da … da chi? Non si sa. Dice … ma noooo! Blogger, sei impazzito? Che vai farneticando!? Raga, scialla, calma, la mia è solo un’ipotesi immaginaria, un puro esercizio di fantasia. Per quanto … gli Spagnoli dicono “piensa mal y acertaras”. Noi diciamo che a pensar male si fa peccato ma si indovina. Vedremo.
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Io sono un manager da una vita e come tale sono abituato a prevedere tutte le possibilità, anche le più astruse e lontane. E poi, la crisi della Cina e dell’Europa … cui prodest? Cui bono? Chi ci guadagna? E qui da noi … come mai il virus si è sviluppato nelle regioni che da sole generano una parte preponderante del PIL nazionale?
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Terza considerazione. Io che per fortuna sono nato sul finire della guerra (3 febbraio 1944) e non ne ho (quasi) vissuta alcuna, ecco, dicevo … io ora mi sento come se stessi vivendo una guerra, con le bombe in arrivo, dove colpiscono colpiscono ed io … io speriamo che me la cavo. Il senso che mi pervade è di impotenza.
Last but not least, la considerazione finale: una forza politica – una sola per fortuna – insiste nella sua protervia e cerca di strumentalizzare questa calamità: “Nemmeno ora si decidono a chiudere i porti!” Brava! (tono ovviamente molto ironico, il mio!).
Invece Brave (questa volta senza alcuna ironia, anzi …) le altre forze politiche; bravi gli addetti al servizio sanitario e le forze dell’ordine che ci aiutano e tutelano; bravissimi gli scienziati che stanno studiando il vaccino. A tutti costoro il nostro sincero Grazie!
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