I MIEI SCI: 89 – 1 – 76
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Febbraio, 2020 @ 3:18 pmDetto altrimenti: per sciare bene … e non fare numeri strani! (post 3767)
I miei sci sono Salomon Race, ovvero sci da gara. Lunghezza m. 1,70, raggio di curvatura 16 m.. Da gara … perché sono più veloci? Si, ma non tanto per questo, quanto perché sono precisi, molto molto immediati nella risposta e sicuri nella tenuta in curva. Ora vi dico. Gli sci, il loro materiale, la forma etc. tutto è studiato e ristudiato. Ma poi vanno regolati. Come? Le lamine, ragazzi, le lamine! Le lamine, in sezione, sono un listello di acciaio a sezione quadrata. La parte che vedete sembra una lama, in realtà è lo spigolo inferiore esterno di quel listello. Chiarito di cosa stiamo parlando, diciamo che le lamine vanno regolate a seconda dell’uso che fate dello sci e del vostro livello di abilità.
Il Tunning. Il piano di appoggio sulla neve della lamina è “svasato” verso l’alto rispetto al piano su cui giace la suoletta dello sci da 0,5 a 1 grado. In tal modo lo sci è man mano più manovrabile. Se oltrepassate il valore 1 grado, ottenete il contrario. Poi c’è da regolare la perpendicolarità della superficie laterale esterna della lamina (cosiddetta affilatura laterale). Se tale superficie cade perpendicolare rispetto al piano di appoggio della suoletta, siamo in condizione normale (90 gradi). Per i più bravi si può portare quell’angolo a 89-88. Non oltre. Infatti solo i campioni mondiali in slalom speciale adottano una inclinazione fino a 86 gradi, ma noi non ci proviamo, per carità, rischiamo di farci male!
Volete ridere? I miei sci erano regolati di fabbrica a 88 – 0,5. Ottima tenuta sul ghiaccio ma un po’ più duri nelle curve. Ora, poiché io scio la mattina molto presto quando le piste non sono ancora affollate, la neve è ancora buona e il ghiaccio non è ancora affiorato, li volevo più docili anche a (un minimo) discapito della tenuta sul ghiaccio, ragion per cui ieri li ho portati a regolare.
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Ho detto al tecnico: “Facciamo 89 -1 e 76”. “Come? 1,76? Ma non li controlla più …”. No, amico, non mi sono spiegato: la regolazione va fatta a 89-1. Sono i miei anni ad essere 76!”
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Buone sciate a tutti, con i “numeri” giusti! Dice … ma per gli anni, come la mettiamo? Be’ raga, ognuno si tiene i suoi!
P.S.: e invece oggi, 22 febbraio, al Tonale, sono stato rimproverato. Da chi? Dal mio carissimo amico Giuseppe Panizza, preparatore e allenatore di campioni come Tomba e Girardelli!
Giuseppe, titolare insieme alla moglie Margherita del bell’Hotel Presena, Giuseppe che trent’anni fa mi successe nella presidenza della Carosello Tonale, la società che io ideai e fondai per la riorganizzazione degli impianti di risali del Passo. Le novità che ho appreso sono due: i prossimi campionati italiani di sci a Ponte di Legno, Tonale e Pejo e il probabile prossimo collegamento con due seggiovie fra Valbiolo e il Bleis. Mica roba da poco! Abbiamo quindi sciato amichevolmente due ore insieme (09,00-1,00) noi due cavalieri con una sola Dama, Rossana.
A me pareva di essere molto, forse anche troppo veloce e lui … naturale come una ballerina del Bolscioi! Mi dice: “Riccardo, il tunning portalo a 0,5, non oltre! Infatti quando sei in curva e raggiungi la linea di massima pendenza, tu non te ne accorgi ma per chiudere la curva sei costretto ad usare molta energia in più, perchè la lamina non fa la presa che deve fare. E poi le braccia, ancora più avanti e premi di più con lo stinco contro lo scarpone, li devi spingere di più e scivolarci di meno su quegli sci. Poi aggiunge: “Per correggere un’impostazione occorre ripetere l’esercizio corretto per circa 8000 (ottomila) volte”. Allora mi sono messo a calcolare: 60 curve per discesa; 15 discese in un giorno fanno 900 esercizi. In nove giorni di esercizi me la cavo.
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Nel pomeriggio Giueppe aveva un impegno ed io con Rossana ci siamo fatti il ghiacciaio Presena e una “nera” dal Passo Paradiso al Passo del Tonale e mi sono accorto che quel tunning di 1 è troppo elevato! Aveva ragione Giuseppe: lo farò riportare a 0,5: infatti grazie al suo invito a riflettere su certi particolari, sulla pista nera, ormai sconnessa dai tanti passaggi e con un po’ di neve molto dura affiorante, ho faticato a “uscire di curva e a completare la traiettoria”. Grazie ancora una volta, Giuseppe! Nella foto: il vostro blogger a quota 2998 (mannaggia … quei 2 metri!), ai piedi della Cima Presena (3068 m). Alle sue spalle i ghiacciai del Mandrone e dell’Adamello e il cartello che avverte di NON avventurarsi fuori pista giù per quel versante a meno di essere esperti sci-alpinisti, preparati, allenati, attrezzati e ottimi conoscitori della zona!
Oggi, 24 febbraio 2020, in attesa che mi risistemino il tuning dei miei Salomon a 0,5 , ho sciato con un paio di sci “muletto”: ottimi Rossignol ma … lunghi 1.83! L’era ‘n pez che nol nevo con sci sì longhi! Ed ho sentito la differenza, soprattutto che ti imponevano di sciare con il peso più avanzato per far lavorare la lunga parte anteriore.
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