UNIONE EUROPEA, STATI UNITI D’EUROPA
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Febbraio, 2020 @ 4:29 pmDetto altrimenti: unica via da percorrere (post 3757)
Contrapposizione est-ovest? Ed allora ecco gli Stati nazionali forti, quelli che “decidono”, gli Stati “Persona”, gli Stati “Sovrani”: al loro interno, il potere assoluto; all’esterno, fortezze contrapposte, isolate – ognuna – dalla non ingerenza. Ma poi, passato il pericolo, sono sorti altri poteri che hanno indebolito l’Idea dello Stato Persona: centri di potere economici e finanziari, elite e classi politiche o sociali, contesti religiosi, tutti coartefici della demolizione della Sovranità dello Stato Persona. Da qui un bivio: il ritorno alle condizioni premoderne dell’insicurezza o la nascita di un nuovo diritto, il Diritto Costituzionale.
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La Costituzione, un lodevole compromesso (sul valore dei compromessi ho più volte citato un capitolo del bel Libro di Paolo Mieli, “I conti con la Storia”,cfr. ivi). Compromesso Costituzione, base per la coesistenza pacifica del pluralismo economico, sociale, religioso etc, la cui Sovranità ha soppiantato la Sovranità dello Stato. La Costituzione: un insieme di Regole aperto a tutti coloro che accettano di muoversi all’interno della sua Regola Madre: la Democrazia. Un ulteriore passaggio: occorre passare da un ambiguo sistema di diritto inter statale ad una Costituzione Europea, ad un Diritto Costituzionale vero e proprio.
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Chi ha letto i miei ultimi post, avrà notato quanto io mi sia soffermato sul concetto di mitezza, con riferimento al Libro di Norberto Bobbio “Elogio della mitezza”. Lo stesso concetto di mitezza trovo espresso (sorprendentemente per me, che questo libro ho scelto di leggere “ a caso”!) nel mio “nuovo” Libro, quello che sto leggendo adesso, “Il diritto mite” di Gustavo Zagrebelsky, per il quale il Diritto degli Stati Costituzionali è un Diritto mite in quanto permette la coesistenza di valori e principi e – pur partendo da una base materiale pluralista – “richiede che ciascuno di tali valori e tali principi sia assunto in una valenza non assoluta … nel mantenimento della pluralità reciproca, del loro confronto leale, verso un’integrazione attraverso l’intreccio di valori e procedure comunicative … superandosi in tal modo l’attuale desolazione di ideali, ideologie e speranze che purtroppo hanno lasciato spazio ad un micidiale composto: sul piano economico, la competizione illimitata del mercato delle merci, delle idee, della politica, degli uomini; sul piano culturale, la rivalità distruttiva delle piccole identità collettive”.
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Amiche ed amici che mi leggete, quanto sopra non è filosofia astratta, ma filosofia concreta di vita politica e sociale: pensate un po’ la regressione rappresentata da chi ancora oggi “tira dritto”, da chi invoca i “pieni poteri” e la “maniera forte”, da chi non si accorge che il Mondo – inteso come insieme di relazioni umane – è cambiato e sta ulteriormente cambiando, un Mondo in cui il nostro bel paese ove il sì suona non può restare isolato ma deve diventare parte di un tutto, di una Unione Europea sempre più forte fino ad essere parte di un’utopia: gli Stati Uniti d’Europa. Dice … ecco caro blogger, hai detto bene: una utopia, quindi è inutile illudersi. Rispondo: eh no, raga, scialla, calma: l’Utopia non è un obiettivo irraggiungibile: è solo un obiettivo semplicemente non ancora raggiunto. Buona Europa a tutte e a tutti!
P.S.: avrete notato che scrivo Libro con la L maiuscola. Non a caso. Infatti liber in latino significa Libro e anche Libero!
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