FRA OTTIMISMO E PESSIMISMO, OVVERO: CAPIRE PRIMA DI GIUDICARE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Febbraio, 2020 @ 6:49 pm

Detto altrimenti: mi accomiato, grato, dal libro di Norberto Bobbio “Elogio della mitezza e altri scritti morali” con questa sua considerazione.        (post 3755)

Bobbio si richiama ad una lettera ricevuta da un Vescovo, Monsignor Sandro Maggiolini, pubblicata sulla prima pagina di Avvenire il 10 gennaio 1989, lettera con la quale il Presule lo esortava ad essere meno pessimista.  Bobbio nota che il pessimismo e l’ottimismo “sono due visioni globali del mondo e come tali fideistiche” e che, prima di giudicare, occorre capire”. E ciò che egli ha capito è che l’unico rimedio al male radicale esistente al mondo (visione pessimistica ma realistica, n.d.r.), “sia da ricercare nella creazione della vita morale, ancorando la morale ad una visione religiosa, non per dare alle sue regole un valore assoluto, quanto piuttosto perché questo ancoraggio le rende più efficaci, cioè più rispettate” (visione ottimistica, n.d.r.). Per i laici egli individua come principio morale la tolleranza, cioè “il principio che dalla constatazione della molteplicità degli universi morali si trae la conseguenza della necessità di una pacifica convivenza tra essi” (pagg. 165-167 op. cit).

Le strisce! Regaliamole le strisce!

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Oggi, giornata del ricordo delle vittime delle foibe, del dramma degli esuli … oggi “ricordiamo” le cause di tutto ciò, ricordiamo “chi” ha creato le pre-condizioni perchè poi tutto questo accadesse. Oggi più che mai rafforziamo il senso della morale, della pacifica convivenza, rafforzando il soggetto che più di tutti può aiutarci a ristabilire in pieno questi valori di fronte a noi stessi e al mondo: l’Unione Europea.

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