LA SUOCERA DI TERENZIO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Febbraio, 2020 @ 9:24 am

Detto altrimenti: no, non si tratta di un mio amico e della sua suocera …  (post 3744)

Martedì 11 febbraio (anniversario dei Patti Lateranensi del 1929 ma questo è solo un caso)  ci sarà la riunione del Gruppo di Lettura dei classici della prof (senza puntino) Maria Lia Guardini, presso la Sala Multilingue a piano terra della biblioteca Comunale di Trento, ad ore 10,00 entrata libera. Per allora parleremo della commedia “La suocera” di Terenzio.

Un immigrato di successo

Publio Terenzio Afro nasce (in Africa) nel 184 a.C. anno della morte di Plauto. Sono anni di grandi successi politici (cioè militari) di Roma contro Cartagine, la Macedonia, la Siria. Anni in cui Roma ritira i presidi militari dalla Grecia ed in Grecia si reca ben due volte Terenzio alla ricerca delle opere di Menandro, sino a morire per un naufragio durante una traversata di ritorno. Terenzio dopo Plauto. Plauto voleva solo far divertire il pubblico. Terenzio contra. La sua Suocera è forse il primo “dramma borghese” e ben poco spazio è lasciato alla comicità (“ La suocera è il primo dramma borghese della letteratura mondiale” – Ettore Paratore). I personaggi plautini durante lo spazio della rappresentazione “non maturano”. I personaggi di Terenzio invece maturano in corso d’opera e soprattutto ne escono bene le donne contro il falso perbenismo dei vecchi e degli uomini in genere; le donne che sanno soffrire in silenzio pur di -; le donne che sanno modificare se stesse, vincere se stesse pur di -. Le donne e coloro che vivono ai margini della società: sono costoro che sanno trovare la forza per un rinnovamento morale capace di modificare abitudini le più incancrenite e di indurre il lettore alla ricerca di se stesso, del proprio intimo al di là del comune pensare di chi era abituato al panem et circenses.  Infatti le sue prime rappresentazioni andarono “buche” in quanto gli spettatori furono distratti da funamboli e giochi gladiatori che si tenevano nelle vicinanze. Mi riservo di tornare in argomento dopo la lectio magistralis che su La Suocera ci terrà la nostra prof senza puntino Maria Lia Guardini il giorno 11 febbraio prossimo.

Ottima edizione (BUR) 

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Solo mi permetto di sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori due sottolineature: 1) Terenzio contribuisce ad una sorta di rinnovamento morale inaspettato soprattutto dati i tempi delle vittorie militari (cioè della politica tradizionale che altro non era che politica di guerra), tempi che inducevano alla retorica del trionfalismo ed ai fasti della sempre maggiore ricchezza e potenza di una Roma muscolare: il che per fortuna ci lascia oggi ben sperare di fronte alla discultura di una parte della politica odierna fatta di slogan e ostentazione di muscoli gladiatori ad (alto) livello fisico e (basso) livello intellettuale. 2) la seconda è una domanda che mi pongo: questa “commedia” era forse nota a Theodore Dreiser, autore dell’opera “Una tragedia americana”, romanzo del 1925 d.C.?

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Il testo della BUR (di cui alla foto) da me utilizzato, ha introduzione, traduzione e note della Dr.ssa Prof. Marina Cavalli, ricercatrice di Lingua e Letteratura greca presso l’Università degli Studi di Milano.

Ne riparliamo dopo l’11 febbraio.

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