USA – EUROPA, ovvero RATING – LIBOR: UNO A UNO, PAREGGIO!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Agosto, 2012 @ 7:01 am

Detto altrimenti: due sistemi autoreferenziali si scontrano, e io pago!

In banca ci dicono: “Sa, il Libor è variato, la colpa è del Libor, noi non ci possiamo fare nulla …”. E noi sgraniamo tanto di quegli occhi, facciamo un ulteriore atto di fede di fronte all’ipse dixit della finanza londinese, moderno Mistero garantito dal crisma dell’Infallibilità … e paghiamo le nostre rate di mutuo, i nostri sconfinamenti in conto corrente, etc.. Eppure sul frontone del palazzo ove abitava la mia famiglia d’origine, a Genova in Via Rodi n. 10, quartiere di Albaro, c’è scritto. “Labor omnia vincit”. Labor, non Libor, diamine!

Libor: il più grande scandalo bancario di tutti i tempi

Poi, improvvisamente, salta fuori che questo Libor è taroccato. Ma via … svegliamoci una buona volta … basta con questi sistemi (finanziari) autoreferenziali! Mi pare di tornare indietro di 60 anni: “L’hanno detto alla radio”. Bastava questa affermazione per legittimare qualsiasi fesseria. Ed oggi “Sa, è il Libor ..”.

 

 

Oggi molte banche e istituzioni finanziarie e assicurative USA si apprestano a far causa alle banche europee ree di avere taroccato il Libor. Più che giusto.

 

Agenzie di rating, costosissimi clowns ... di quale circo?

E allora, banche, istituzioni economiche, SpA, governi europei, associazioni di consumatori, Provincia Autonoma di Trento (recentemente declassata!)  chi più ne ha, più ne metta! “Chi ha un ferro l’affili”, scriveva tale Giovanni Berchet ne “Il giuramento di Pontida”, sveglia, all’armi: citiamo in causa le società di rating USA per avere “cappellato” in modo clamoroso molte loro certificazioni(ad esempio, “Parmalat è ottima!” dissero e certificarono. E subito dopo Parmalat fallì), con l’attribuzione di rating assolutamente fuorvianti e svianti il mercato!

 

 

 

 

Pedalan ... dro a Dro!

In Trentino. Nella valle del Sarca. In un piccolo paese. Drò.  Una grande convention. Presenti politici nazionali e locali. Fra l’altro si è parlato anche dei danni causati dalle valutazioni delle società di rating. Su questo blog mi sono già espresso. In Italia esiste in reato di aggiottaggio (art. 501 cod. pen.), di turbativa del normale corso della borsa … e in campo internazionale, tutto è lecito?

 

 

 

Ed allora, ripeto qui quanto scrissi nel post del 17 febbraio scorso: Agenzie di Rating USA …

1 – Chi sono i loro azionisti?
2 – Al loro interno, chi approva e firma la dichiarazioni finali dei loro esperti, frutto di profonde analisi, con le quali vengono attribuite le pagelle?
3 – Da dove provengono i loro ricavi? In particolare: chi ha pagato il lavoro delle recenti analisi che hanno determinato i declassamenti europei? O forse le Agenzie hanno lavorato gratis?
4 – Quali responsabilità hanno le Agenzie allorchè commettono errori macroscopici, ad esempio classando con la tripla A banche e società che dopo pochi giorni o alcuni mesi falliscono?
5 – Quale responsabilità è stata loro ascritta quando hanno ammesso la pratica dei titoli derivati della loro cartolarizzazione (si veda mio post del 4 gennaio scorso)?
6 – E’ vero che l’Europa sta studiando se e come richiedere i danni alle citate Agenzie, di fronte a loro certificazioni non veritiere che abbiano causato forti perdite alle borse, agli Stati ed alle economie europee?
7 – Quali garanzie abbiamo che non siamo di fronte ad azioni che possono rappresentare veri e propri reati di turbativa dell’andamento dei corsi delle borse?
8 – Perché l’Europa non crea ERA, European Rating Agency, per classare e declassare le agenzie USA?
9 – Perché non si indaga sui grossi movimenti di titoli sovrani e di azioni avvenuti subito prima e subito dopo questi declassamenti europei di massa?