DALLA DEMOCRAZIA ALL’OLIGARCHIA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Dicembre, 2019 @ 8:40 am

Detto altrimenti: il rischio della democrazia dei likers     (post 3726)

Per gli aspetti economici e finanziari il governo del Paese è molto simile al governo di una grande impresa (ad esempio, industriale) la quale opera secondo un piano pluriennale (almeno triennale) scorrevole (cioè aggiornato di anno in anno) e singoli budget annuali. Orbene, l’instabilità politica impedisce a qualsiasi governo di redigere una simile pianificazione, per cui ogni governo è costretto ad operare soprattutto con interventi di breve “visuale”. Ora, nel mercato di una grande impresa può accadere che si verifichino stravolgimenti tali da indurre a reimpostare totalmente la pianificazione. In tal caso di adotta la tecnica dello Zero Base Budget: cioè si riparte da zero, e si riprogramma “come se” non ci fosse la pianificazione precedente.

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Orbene, ove simili stravolgimenti si verificassero anche nei riguardi della gestione del Paese, il governo di turno non potrebbe fare altrettanto anche per un secondo motivo: per l’esistenza delle varie poste finanziarie bloccate, impegnate per tot anni “a prescindere”, come – ad esempio – le spese militari. Infatti riprogrammare queste aree di attività è estremamente difficile, sia politicamente che tecnicamente, stante la resistenza dell’apparato a difendere certezze acquisite anche se nel frattempo sia cambiato l’ordine delle priorità da soddisfare. Quindi chi governa si deve accontentare di disporre della (esigua) finanza residua. Questa finanza viene quindi tendenzialmente utilizzata per una serie di interventi quasi da campagna elettorale permanente, per tappare qualche buco, e anche per fare qualcosa di veramente buono, sia pure nelle limitate dimensioni disponibili.

Per superare questa impasse, occorrrebbe una proposta di governo scioccante, di alto livello qualitativo e quantitativamente significativo, cioè incisivo.

Una simile situazione “minimalista” è terreno fertile per il dilagare della retorica, della demagogia e del populismo: in altre parole, vi sono forze politiche che utilizzano abilmente e maliziosamente le parole (retorica); promettono o fanno ciò che il popolo chiede anche se ciò che si chiede alla lunga non sarà un bene per il richiedente (demagogia); affermano di dare semplice esecuzione alla volontà del popolo stesso (populismo). Un esempio di ciò? La politica anti immigrati anziché anti nostri emigrati, cioè la politica contro un nemico inesistente anziché mirata a frenare la fuga all’estero dei nostri migliori giovani. Fuga questa che tende a trasformare il paese in un grande meridione, quello che si creò dopo la conquista piemontese del Regno delle Due Sicilie: le ricchezze vennero depredate; i migliori se ne andarono; i poveri rimasero; i peggiori governarono.

Retorica, demagogia e populismo si alimentano ancor di più “grazie” – si fa per dire – ai canali web, creando una nuova forma di (finta) democrazia: la democrazia dei like, cioè una forma di raccolta di consenso solo formale senza una sufficiente riflessione, un continuo confronto, una dialettica reale ma soprattutto personale di base. A riprova di ciò, formulo una domanda ai “likers”: cosa succederebbe alla nostra attuale democrazia se venissero approvati i tre provvedimenti: democrazia diretta; introduzione del vincolo di mandato parlamentare; l’abolizione dell’obbligatorietà dell’azione penale.

Provo a rispondere io stesso: la nostra attuale democrazia si sarebbe auto trasformata in modo democratico in una oligarchia. Infatti, a redigere il testo delle leggi da sottoporre al referendum propositivo senza quorum o con quorum limitato potrebbero essere solo persone “del mestiere”, quindi poche (i nuovi oligarchi); i like-quorum sarebbero scontati; il passaggio in parlamento sarebbe solo formale; i parlamentari-eletti via-consenso-web sarebbero scontati ed inoltre sarebbero prigionieri del vincolo di mandato. E infine, se proprio qualcuno ravvisasse un illecito penale, basterebbe rimandare sine die la celebrazione del processo: e in tal modo gli oligarchi sarebbero legibus soluti!

Esagero? Forse, ma in Spagna dicono: “Piensa mal y acertaras!”, pensa male e indovinerai.

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