BANCHE CHE FALLISCONO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Dicembre, 2019 @ 1:33 pmDetto altrimenti: ieri sera, RAI Uno, quella di Michele Sindona (post 3718)
Tempistica casuale ma opportuna: una rievocazione fra documento storico e fiction. Anni ’70 (ma 1970 non 1870!): la banca di Michele Sindona raccoglieva denari dai risparmiatori e dalle più importanti aziende dell’epoca i cui manager venivano “ringraziati” con laute ricompense “in nero”. Inoltre la stessa riceveva grossi depositi dallo IOR i cui denari non erano controllati da alcun ente antimafia e/o antiriciclaggio. Poi finanziava partiti politici e altre iniziative. Ad un certo punto la bolla scoppia. Bankitalia conferisce l’incarico di liquidatore all’Avv. Giorgio Ambrosoli. Dietro/insieme a Sindona: la DC, la P2, la mafia, lo IOR, etc.. Giorgio Ambrosoli è sostenuto solo da Bankitalia il cui governatore Baffi e il cui VDG Sarcinelli vengono “frenati” con un arresto. Il deficit si aggira intorno ai 500 mildi di lire. Sindona chiede a Mediobanca di aiutarlo a far ripianare il deficit con denari pubblici. Cuccia si rifiuta e viene minacciato di morte. Ambrosoli viene ucciso a colpi di pistola.
Scrivo questo post per tre motivi:
- La casuale coincidenza con il 14° default bancario (Banca Popolare Bari: pare che il deficit sia di 1,5 mildi di euro, pari a 3.000 mildi di lire);
- I giovani di oggi devono sapere che se si è da soli a difendere la legge contro tanti, quei tanti sono contro la legge.
- Negli anni ’70 io ero a capo della Finanza Italia della più grande società finanziaria italiana, la Stet-Società Finanziaria Telefonica p. Azioni, Torino e seguii la vicenda – da esterno ovviamente – con grande attenzione.
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Non voglio dire – e non dico – che oggi sia successo un fatto analogo, ma certo sarebbe interessante conoscere i nomi di chi ha sbagliato; di chi ha/non ha controllato; di chi ha preso i soldi e non li ha restituiti. Quanto a Baffi e Sarcinelli io non avevo occasione di rapporti diretti, ma i miei gran capi della Stet (Presidente, Amministratore Delegato, Direttore Generale) e tutti i numeri uno delle tantissime banche con le quali avevo un rapporto personale di lavoro, testimoniavano la loro integrità assoluta. E Giorgio Ambrosoli? Un vero eroe. Non dimentichiamo una simile Persona.
Un ricordo di tipo diverso va riservato a chi (Roberto Calvi, 1982) è stato trovato “suicidato” sotto un ponte di Londra per ordine di …; o a chi (Gianmario Roveraro, 2006) è stato rapito e fatto ritrovare depezzato per avere perso denari affidatagli, per ordine di …
Non c’è che dire: nel nostro Paese non è mai mancato l’ “ordine”!
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