CAMBIAMENTI CLIMATICI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 4 Novembre, 2019 @ 7:35 am

Detto altrimenti: novembre andiamo, è tempo d’allagare …       (post 3687)

Povera Italia, povera Terra! Dove non si allaga e frana (Indonesia, Piemonte, Liguria, Campania, Francia), brucia (California, Siberia, Amazzonia). Quo usque tandem? Fino a quando, insomma? E allora interveniamo, innanzi tutto con un cambio di rotta culturale. Cultura = insieme di conoscenze. Ma noi, abbiamo le conoscenze necessarie alla comprensione del fenomeno e all’assunzione dei provvedimenti necessari? Oppure per ignoranza (+ pigrizia + malafede) rischiamo di passare da un eccesso all’altro?

La nostra era nera …

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Anni ’60. Mia famiglia d’origine. Auto familiare una Fiat 1221 GL nera con il tetto grigio perla, le fasce laterali e i montanti posteriori cromati, ruote bianche: una sciccheria! In famiglia eravamo in cinque, un po’ strettini su quei sedili. Nei viaggi “familiari”: “C’è caldo, aprite i finestrini”. Detto fatto: tutti i finestrini aperti. Dopo un po’: “C’è troppa aria, chiudete”. Tutti chiusi. Dopo un po’ si ricominciava …

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Anni 2000.Bici elettriche in montagna, troppe, ovunque. Dice … ed allora, vietiamole! E invece il CAI Centrale ha pubblicato numerosi quaderni sul ciclo escursionismo, materia che non va totalmente liberalizzata né totalmente vietata, bensì va “intelligentemente e scientificamente regolamentata”.

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Copenaghen, centro città: si scia sui rifiuti!

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Dice …inceneritori avanti tutta. Anzi, “Basta inceneritori!” Ma quale tipo di rifiuto va negli inceneritori? Non lo sapete? Ve lo dico mio: l’indifferenziato. E dove mai dovrebbe andare, sennò? Dice … ma bruciare inquina. No amici: a Copenaghen ne hanno costruito uno enorme in pieno centro e sul tesso spiovente hanno realizzato una pista da sci!

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Dice …basta centrali a carbone, “decarbonizziamo”. Va bene, ma anche se aveste decarbonizzato tutte le centrali avreste risolto solo metà del problema, perché una quota analoga di inquinamento deriva dall’economia dell’allevamento del bestiame e dall’agricoltura, settori quasi del tutto orfani di una politica di decarbonizzazione.

La Cina decarbonizza le centrali a casa propria, ma ne costruisce una enorme nei Balcani che se poi il vento soffia da quella parte ci farà un gran bel regalo!

Dice: l’acqua deve eessere pubblica e gratuita! Ma … siamo certi che la complessa industria del ciclo dell’acqua (ricerca, captazione, potabilizzazione, distribuzione, investimenti relativi) possa essere affidata ad uffici pubblici? Siamo certi che senza il contributo finanziario e gestionale dei privati il sistema possa funzionare? E se l’acqua fosse gratuita, quanto aumenterebbero gli sprechi? Già in Italia siamo i primi in Europa quanto a consumo giornaliero pro capite di acqua potabile, con ben 428 litri!

Dice … adottiamo l’economia circolare! E pensiamo solo ai rifiuti ma nulla si fa per l’allungamento della vita dei beni di consumo, per i quali anzi vige la prassi della loro “durata programmata”  “così poi si è certi che si romperanno e i consumatori ne acquisteranno altri!”.

Dice … la l’economia verde fa perdere posti di lavoro! Dico: costoro però si fermano lì, non avanzano proposte alternative. E invece qui non si tratta di deindustrializzare, ma di governare l’innovazione e il passaggio ad una industrializzazione responsabile.

Dice … insomma, caro blogger, ma tu cosa proponi? Un’ideuzza ce l’avrei anzi due: 1) per la soluzione del problema nel medio periodo (la soluzione “ a breve” la lascio alla politica, anzi, alla Politica): nelle scuole, all’interno della materia “Educazione Civica” inseriamo un corposo capitolo di “Educazione ambientale”. 2) Nell’elenco degli “Stati canaglia” oltre che quelli che agevolano il terrorismo, inseriamo anche gli stati finanziariamente canaglia (ad esempio Malta) o ecologicamente canaglia (ad esempio il Brasile).

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