PEDALANDO IL LAGO DI CAVEDINE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Settembre, 2019 @ 2:26 pmDetto altrimenti: “pedalare un lago”, un particolare verbo transitivo (post 3664)
Fra gli impegni (piacevolissimi) di nonno di tre splendide nipotine tre, oggi mi sono scavato quattro ore mie, a pedali. Rientrato a Riva del Garda da Bologna ieri sera tardi. Bagagli ancora da disfare. Mattinata libera. Inforco la bici e …
… pedalo lungo il lago di Garda da Riva alla foce del Sarca …
… indi salgo verso il Lago di Cavedine
… ammiro un cigno che si rifinisce il piumaggio nell’immissario del lago …
… mi fermo ad asssistere ad una lezione di canoa al Centro Wind Valley di Andrea Danielli.
Pubblico una foto del 2015 scattata a Remigio, pescatore residente a Zambana Nuova (New Zambana, come New York)
Pubblico una foto odierna scattata a Remigio, pescatore … (V. sopra). La bici è diversa, ma quella da corsa della foto precedente, classe 1985 (!) ce l’ho ancora! E … Remigio, ti porterò le foto a Zambana, le lascio da Rasim, il calzolaio che tu ben conosci!
Mi fermo a fotografare – previo permesso: “Darf Ich …? la Lei di una coppia di sposi tedeschi: lui seduto, legge un libro; il suo cane mi fa festa; la gentile signora fila la lana su di un vecchio arcolaio in legno!
Tutto questo spiega quel verbo transitivo: pedalare verso il lago, intorno al lago, lasciando il lago? Più sinteticamente: pedalando “il” lago. Semplice, no?