DA LAGO A LAGO IN 60 KM

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Agosto, 2019 @ 5:19 pm

Detto altrimenti: ovviamente in bici e con qualche salitella di mezzo     (post 3637)

Il Garda, la mattina bonora! (foto 2018)

Oggi ero solo. Ho voluto farla “lunga” e quindi tutto il lungolago di Riva del Garda fino alle foci del Sarca, indi verso nord, sorpasso Arco (96 mlm) e al primo  rondò ho percorso 11 km.

Il Bosco Caproni

Giro a destra (indicazione “Bosco Caproni”), salitella di 2-300 metri, indi prendo a sinistra fino ad attraversare la frazione S. Martino (102 mlm, bella la chiesetta!) e da qui si sale con pendenza media del 9%! Per fortuna ho la e-bike … sapete, fino a qualche anno fa ce la facevo senza questo aiuto, ma il mio dottore mi ha detto che devo farmi aiutare se non voglio fare un regalo all’INPS (io sono un VIP, Vecchietto In Pensione!) E sia! Sono quasi 6 km di salita asfaltata, stretta. Incrocio due auto. A metà strada, il Bosco Caproni, bellissimo. La pendenza è quasi continua e se ogni tanto spiana un poco, poi la paghi perché quel 9% cresce. Evvabbè …

Braila 1

Al km 5,5 una croce e un bivio con un crocifisso: per la prima volta prendo a destra e su facile sterrato in 500-600 metri  arrivo a Braila (526 mlm), frazione del comune di Arco; un tempo abitata stabilmente da alcune famiglie, ora è invece soprattutto luogo di soggiorno estivo. Isolata, su un poggio, sorge la chiesa della Madonna del Carmelo.

Braila 2

Poche casette, ognuna con il suo orto. Un mini agritur, una chiesetta. Silenzio. Colori. Silenzio. Che altro desiderare?

Braila: la Madonna del Carmelo

Proseguo. Alla chiesetta un bivio: a destra, in salita, uno sterrato sale per scollinare (760 o a scelta 800 mlm) in località Carobbi, il “regno” di Gianni Caproni.

1940: il C.C.2 – Caproni Campini, primo aereo a reazione italiano,  progettato dall’Ing. Secondo Campini, detiene il primato di essere uno dei primissimi arei a getto a volare nella storia, nonché il primo areo a getto ad essere entrato ufficialmente in servizio, contrariamente all’Heinkel, che, pur volando un anno prima, fu solo un prototipo e non un aereo pronto per la produzione come il Campini-Caproni, che non venne prodotto in serie solo a causa dei continui bombardamenti alleati. Il suo motore esprimeva una forza pari a 7,3 kilonewton, contro i soli 4,4 dell’Heinkel.

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Qui il pioniere dell’aeronautica aveva riedificato la casa di montagna della sua famiglia; egli era inoltre proprietario di prati e boschi. In un grande prato che si affaccia come un balcone sul Basso Sarca si erge tuttora una torre in pietra da lui fatta costruire come punto d’osservazione e come luogo privilegiato per ascoltare le prime trasmissioni radio. Un suggerimento: se volete fare questo anello, al Bosco Caproni prendete la deviazione a destra verso Carobbi, salite quasi tutto su asfalto, scollinate e scendete su sterrato alla chiesetta di cui sopra.

Io invece alla chiesetta di Braila prendo a sinistra e dopo poco, in discesa, mi ricollego con la strada che avevo abbandonato a bivio del Crocifisso, poco oltre quel bivio. Ancora qualche km non più faticoso e raggiungo il paese di Drena, con il suo bel castello. Volto a destra, 4,5 km di salita sulla provinciale al 3-4% e raggiungo Vigo Cavedine (618 mlm) che mi dà il benvenuto nella Valle dei Laghi. Lascio la provinciale e  mi immetto in piacevole discesa sulla sinistra su una sua parallela minore, fra orti e casette.

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Per i più piccini: i pomodori non crescono nei supermercati!

Attraverso la frazione di Brusino e raggiungo il paese di Cavedine (501 mlm) .

Lo scollinamento fra Cavedine e il suo lago

Qui si volta a sinistra, si attraversa il paese, si sale per un km (9,5 %) e si scollina (609 mlm)

Il Lago di Cavedine (vista verso sud)

Oltrepasso il crinale e scendo verso il Lago di Cavedine, seguendo la deviazione che mi porta un po’ più a nord (così l’allungo!). Arrivato al fondo valle, seguo verso sud il corso del fiume per circa 1,5 km e raggiungo il Lago di Cavedine (237 mlm).

Chi è stato? Sul terreno le imponte di macchine movimento terra e scavatrici

Sosta al Centro Velico Bar Ristoro Wind Valley e resto stordito dallo scempio che vedo che taluno sta operando sull’area lacustre prima di detto centro. Mi informo … mi dicono che la Provincia sta intervenendo. Certo che un bel danno è già stato fatto!

Un saluto al lago, prima di proseguire verso sud

Riparto verso sud, e abbandonato il lago, scavalco le marocche e plano su Drò. Prima del paese, al bivio Via Filanda, invece di seguire la strada che gira a destra verso Dro a scavalcare la provinciale Trento-Arco, lascio la “mia” provinciale che scende dalla Valle dei Laghi e mi immetto a sinistra su una bella strada poderale asfaltata che attraversa due masi (il secondo si chiama Maso Giare, il primo … non mi ricordo) e mi riporto sulla provinciale Trento-Arco all’altezza del primo semaforo. Attraverso la provinciale TN-Arco e mi immetto verso sud sulla pista ciclabile Dro-Arco. Indi per tratti vari di ciclabile e non, rientro a Riva del Garda. Totale 60 km e tre “tacche” elettriche, ovvero ho consumato il 60 % di una batteria da 400. Bici utilizzata: e mtb – Pneumatici da città – Partito alle 08,00 – Molte soste per foto – Sosta al lago di Cavedine per un caffè – Mezza barretta, una borraccia di acqua con sali – Arrivato alle 13,00. Indi a casa 120 gr di spaghetti al pesto!

Good bike a tutte e a tutti!

N.B.: quella prima salita di quasi 6 km non è da tutti, nemmeno con la e-bike: occorre comunque un certo allenamento. Se poi al Bosco Caproni prendete la strada per Carobbi, quei 6 km diventano 7,5!