UN ALBERO (NON) CRESCE (PIU’) A CALDONAZZO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Giugno, 2019 @ 3:16 pmDetto altrimenti: lo so, è solo un albero … ma perché? (post 3606)
2012 – Ero sulla spiaggia-prato del Lago di Caldonazzo. Alcuni operai (presumibilmente del Comune) stavano predisponendo una piazzola in cemento per la collocazione delle campane della raccolta differenziata dei rifiuti.
Durante lo scavo “incontrano” una grossa radice di un grande albero che si trova ad un metro dal loro scavo: prendono una sega e la tagliano. Io li avverto che stanno uccidendo la pianta. Mi rispondono male: “La privacy, come ti permetti … etc.”.
2019 – Ripasso da quel prato oggi, 14 giugno: la piazzola è in funzione. L’albero no, è stato segato via alla base. Dice: “Ma tu blogger, sei un “verde”, uno del WWF o altro?” No, amici, io sono solo una persona che cerca di essere attenta a che le cose belle e preziose non vengano distrutte. Ed un albero, anche un solo albero, è un essere bello e prezioso. Non credete? Si vede che per me è “il momento degli alberi” cioè della loro difesa: pochi post fa ho scritto sullo scempio in corso al Lago di Cavedine.
Dai che presto mi passerà e ricomincerò a scrivere della mia bicicletta: Quale? Diciamo della mia “Numero Uno” quella 35 years old and still going strong, alla quale ho dedicato questo sonetto: “Tanto sottile e tanto lesta appare / la bici mia se bene è mantenuta / ch’ogne altra deven tremando muta / e contra non ardisce pedalare. / Ella s’en va sentendosi laudare / anticamente di tubolar vestuta / e par che sia una bici venuta / sino in Trentin a miracol mostrare. / Mostrasi sì lucente a chi la mira / che dà per li occhi una dolcezza al core / che ‘ntender non la può chi no la prova: / e par che dalla sua rota si mova / uno spirto soave e di vigore / che va dicendo in lo salir: “Su, tira!”
Cosa? L’ho copiata da quel tale Dante? Ma se non era nemmeno un ciclista!
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