LUNEDI, 29 APRILE 2019

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Aprile, 2019 @ 7:27 am

Detto altrimenti: un post scritto così, a getto … (post 3573)

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Oggi è il secondo giorno consecutivo che qui in Trentino nevica fino alla quota di 900 metri. Nevica in una stagione normalmente improbabile per tali eventi. Va bene, anzi, benissimo: le riserve idriche delle nostre montagne ringraziano. Altro evento positivo e altrettanto imprevisto, l’altissima partecipazione alle elezioni spagnole. Partecipazione è Democrazia e viceversa. Nel secolo scorso la nostra Democrazia fu sconfitta dalla dittatura per la scarsa partecipazione delle masse. Democrazia nei millenni ha assunto in successione significati diversi: 1) potere sul popolo (il “democrator” era il dittatore); 2) strapotere del popolo: 3) potere del popolo. Oggi siamo purtroppo regrediti dal terzo al secondo significato, cioè dal potere del popolo gestito attraverso il sistema rappresentativo, allo strapotere del popolo della rete. Evitiamo di fare un ulteriore, l’ultimo, micidiale passo indietro. Non ci facciamo prendere in giro.

Who opened the door for the democrator? / And how come he let in the market-conquistadors? / Why is he acting as if he has something to hide? / The privilege of the stupid is to be taken for a ride. Chi ha spalancato la porta al democrator? / E com’è che egli si è collocato nel novero dei conquistatori? / Perché si sta comportando come se avesse qualcosa da nascondere? / Il privilegio dello stupido è quello di essere preso in giro.

Se vogliamo, se amiamo la Democrazia Vera, quella del terzo stadio, dobbiamo “partecipare”, ad ogni livello, in ogni ambiente: in famiglia; in parrocchia (per chi ci crede); negli ambienti di lavoro; nelle Associazioni. Sono tutte “palestre” di una indispensabile, particolare “ginnastica pre-sciistica”, quella che ci forma alla partecipazione più importante, quella alla Vita Politica, cioè ad occuparci di “tutti noi stessi”.

Con qualche giorno di ritardo celebro ulteriormente il 25 aprile. Io, genovese di nascita e trentino d’adozione, se fossi nato nel 1924 anziché nel 1944 sarei stato, a Genova  un partigiano nelle fila del comandante Aldo Gastaldi. Aldo Gastaldi, un giovane poco più che ventenne, autorevolissimo capo partigiano ligure. A lui è intitolato un importante corso a Genova (Corso A. Gastaldi) vicino alla mia casa di origine (Via Rodi). Molto ben visto dal suo gruppo, un po’ meno da chi voleva che tutti i partigiani prendessero una certa tessera di partito. Alla fine della guerra si offrì di scortare personalmente un camion carico di Alpini Trentini nel loro rientro dalla Liguria al Trentino, Alpini che avevano combattuto a fianco dei partigiani. E ciò per evitare che durante il viaggio quegli Alpini fossero interpretati come componenti della Divisione Alpina Monte Rosa che invece avevano combattuto a fianco dei nazifascisti e che quindi fossero fucilati. A Desenzano viene sbalzato dal camion e travolto. Il Trentino gli è debitore.

Buon fine Aprile a tutte e a tutti!

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