LIBRI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Aprile, 2019 @ 8:08 amDetto altrimenti: … a maggior ragione, se avete una spalla ingessata e fuori piove, cosa c’è di meglio dei libri? (post 3562)
Avevo appena operato uno sfoltimento di libri “immigrati illegalmente” nei miei scaffali, cioè di quelli che ti rifilano obbligatoriamente perché conosci l’autore, sei presente ad un convegno o per altro motivo. E “siccome che” il numero degli scrittori di libri ormai ha superato quello dei lettori, capirete che occorra fare attenzione, se non altro perché “quelli gli scaffali” hanno la capienza che hanno, anche se io la capienza l’ ho raddoppiata creando una seconda fila rialzata, un po’ come se i libri fossero seduti a teatro in una platea leggermente degradante.
Ma quann’è troppo è troppo! Ecco, avevo appena fatto questo intervento che già sono sbarcati sulle mie spiagge scaffalate altri cinque nuovi libri, temporaneamente alloggiati nel centro di prima accoglienza, cioè poggiati di traverso sui libri residenti. Ora, ditemi voi, un cristiano che vuole-deve leggere qualche romanzo anche perché questo è l’invito del nostro Gruppo di Lettura “Librincontri” di Mirna Moretti per la nostra prossima riunione, un cristiano dicevo vorrebbe andare in libreria e, cerca cerca, scovarlo come si scova un bel porcino nella stagione dei funghi. Volete mettere il piacere della ricerca?
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E invece no. Ti fanno notare che i libri sono tanti e che o loro o noi, non si scappa, ma perchè non li prendi in lettura in biblioteca? Evvabbè … temporaneamente invalido come sono per la nota caduta sugli sci, non mi oppongo e accetto. Un amico mi presta “La quinta donna” di Henning Mankell ed io dalla biblioteca mi faccio portare “Stivali di gomma svedesi” e “Piramide”, dello stesso autore.
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.La quinta donna, un gran (great) romanzo poliziesco, incentrato sull’azione investigativa del Montalbano svedese, il commissario Wallander, un capolavoro nel suo genere. Alcuni efferati omicidi apparentemente slegati fra di loro; tecnica investigativa e narrativa sperimentata – forse un po’ ripetitiva – ma sopra tutto vola alta la fantasia creatrice dell’Autore e soprattutto l’analisi introspettiva di ogni personaggio, ad iniziare dal commissario stesso. In altre parole, si potrebbe fare un esercizio e trarre più romanzi dalla spacchettatura di questo.
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Stivali di gomma svedesi. L’Autore è malato di cancro. Il romanzo – il suo ultimo lavoro – è incentrato su un vecchio medico che ha colpevolmente perso il lavoro, la cui casa è stata inspiegabilmente incendiata, ma che continua ad essere ”vivo” e a “vivere” per se stesso e per gli altri. Una sorta di autobiografia sotto metafora, se vogliamo leggerla così. Con il che in tre giorni mi solo letto il primo (the best) e l’ultimo (in ordine di tempo) dei suoi lavori. Oggi inizierò “Piramide”, una serie di indagini del commissario Wallander e vi saprò dire.
Good reading everybody!
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