MODELLINI DI CARTONE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Marzo, 2019 @ 6:52 pm
Detto
altrimenti: giocattoli per adulti (post 3534)

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Qualche tempo fa, così, per puro caso: cartone, un taglierino, nastro adesivo e poco più ed ho ripreso una mia vecchia passione: il modellismo navale. Solo che a suo tempo, avevo 12 anni, “lavoravo” di traforo nei locali dell’Oratorio di S. Francesco d’Albaro (Genova) e riuscii a realizzare una barca a vela Star di 30 cm. Lft (lunghezza fuori tutto).
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Avevo disegnato a memoria il modello; da qui le ordinate ricavate a traforo; indi le avevo messe insieme con listelli di tiglio e chiodini di ottone. La prua era scolpita il legno di balsa e la deriva appesantita con piombo fuso. L’impermeabilità era garantita da stucco francese con colla. Come vedete, utilizzavo anche materiali specifici che acquistavo via via a gran fatica man mano che raggranellavo qualche soldo risparmiando sui soldi per il tram. Una passione che ha “dormito” per 63 anni per poi riaffiorare con materiali di scarto: i bastoncini a sostegno dei fiori nei vasi sul balcone; gli spiedini di legno usati per le pietanze; fazzoletti (per le vele); spaghi vari recuperati per casa e soprattutto cartone, tanto cartone che da bravo cartonaro vado a scegliermi con cura fra quelli ammucchiati nei supermercati (eh già, ragazzi, vi sembra facile, ma c’è cartone e cartone!).
Le ancore le costruisco con i fermagli fermacarte. Unici materiali acquistati: nastri adesivi, colle, una catenina, anellini in acciaio con vite, filo di ferro sottile. Nessun disegno o calcolo preventivo: tutto a occhio, d’istinto, sul momento.

Il mio cantiere navale: l’angolo computer

Una delle prime barchette, con la vela latina cioè alla trina, cioè triangolare

Pilotina che rimorchia una barchetta ed una chiatta



La barca più completa, dotata di tutte le manovre di una barca a vela vera, perfettamente funzionanti (sono o non sono un velista?) Si noti l’ancora e – realizzato con un biglietto da visita – il secchiello per la relativa catena.

Le due barche a confronto (che conservo a casa mia: tutte le altre, insieme agli areoplani, sono state regalate a bimbi vari)



La sopresa: trasporto biciclette (sono o non sono un socio della FIAB- Federazione Italiana Amici della Bicicletta?). La pilotina fa bella mostra di sè nella sede Fiab di Trento.

Cambiando tema: la carrozza di Cenerentola (i cavalli li ho comperati). (Carrozza ricoverata in casa mia). La parte più difficile: realizzare i volumi del tetto.



Barca a vela ed aereo. Entrambi funzionano grazie a due forze: la “portanza” e la “forza aerodinamica” che poi in acqua si chiama “idrodinamica” ma funziona allo stesso modo della cugina. E qui dovrei mettermi a spiegare la dinamica dei fluidi, ma questa è un’altra storia.
Chi volesse vedere le tre realizzazioni che ho in casa, si faccia avanti: vedere per credere!
Alla prossima realizzazione in cartone: un elicottero, ma questa volta prima mi sono fatto i disegni sulla carta millimetrata. Ecchè, mica si può improvvisare una macchina così complessa, mica si puo …!
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