EUROPA, EUROPA!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Luglio, 2012 @ 5:35 am

Detto altrimenti: “Condividiamo le responsabilità!”, cioè … Eurobond!” Le mie ferie “postali” cioè dei miei post, sono finite. Riprendo con oggi temi non più vacanzieri ma seri. Non che fare crociere con il mio piccolo FUN (leggete i precedenti post) non sia una cosa seria, per carità … ma è ora di “tornare al lavoro”!

Molti, troppi Italiani, non leggono i giornali. Moltissimi guardano la TV. Molti di costoro non si occupano di finanza.  Ed allora diciamo due parole sugli Eurobond (EB). Gli EB sarebbero titoli del debito pubblico europeo, non più quindi BOT, CCT, BTP, etc., cioè titoli del debito di un singolo stato (nell’esempio, del nostro). Sarebbero un invece un mix dei titoli del debito di tutti gli stati. Ora, per esemplificare, se per acquistare un titolo spagnolo il mercato vuole un rendimento dell’8%, per quello italiano del 6% e per quello tedesco dell’1%, ove si creassero gli EB, la media “ponderata” del rendimento di tale emissione potrebbe essere del 3%. La media matematica sarebbe del 5%, ma la media “ponderata” cioè quella che tenesse conto della diversa consistenza di ciascuna economia darebbe più peso (“pondus”, appunto) alla componente tedesca e potrebbe condurre a circa il valore indicato. Italia e Spagna ci guadagnerebbero, la Germania si troverebbe gravata di parte del debito altrui. Nel senso che Italia e Spagna pagherebbero interessi ridotti e la Germania interessi aumentati.

Media ponderata? Per capirsi: se io ho due debiti, 10 milioni al 5% ed 1 milione al 3%, non posso dire che in media io pago il mio debito al 4% (media matematica). Devo invece calcolare come segue: 10 x 5=50; 1 x 3=1.   50 + 1 = 51. Ora divido 51 per la somma dei due debiti e cioè per 11 ed ottengo la media ponderata del costo del mio debito, e cioè 4,64%. Se invece io avessi 10 milioni al 5% e 10 milioni al 3% la media ponderata coinciderebbe con la media matematica ed il costo medio del mio debito sarebbe del 4%.

Condividiamo la responsabilità, si dice da parte di chi ci guadagnerebbe. Ma la responsabilità deve essere unita al potere. Non può esserci chi comanda, chi decide (ad esempio, il politico italiano) da un lato, e chi è responsabile di tali decisioni (ad esempio, il politico tedesco) dall’altro. In altre parole: le persone che invocano la condivisione della responsabilità  non possono poi ergersi a difensori della sovranità dello Stato contro le coiddette  ingerenze europee. “Ma noi non vogliamo cedere la nostra sovranità”! Si dice. Ok, allora adeguati tu stesso, da solo, alle regole europee. “Ma non possiamo più accettare la giustificazione “L’Europa ce lo chiede!” si ribatte. Ma insomma, dico io, cosa volete, la botte piena e la moglie ubriaca? “Ma noi Italiani oltre che di poeti e navigatori, siamo un popolo di consumatori  e se affondiamo noi affondi anche tu, cara Germania”, si dice da parte di taluno … ok, ho capito, muoia Sansone con tutti i Filistei, mal comune mezzo gaudio …   ma che bella soddisfazione! Il fatto è che io personalmente non ho alcun interesse nè alcun vantaggio a  far morire Sansone, i Filistei e me stesso!

In un post precedente ho scritto: se io sono azionista di maggioranza o anche azionista  unico di una SpA e questa va male perché io non la so amministrare, mi prendo un bravo amministratore e lo metto a comando della mia SpA. Il proprietario resto sempre io. Solo che la SpA andrà bene anziché male. Questo avviene già nel calcio internazionale. Molte squadre nazionali hanno “mister” di altre nazioni!

L’industria automobilistica italiana è in crisi. La Volkswagen distribuisce dividendi agli azionisti e premi agli operai. Ed allora Marchionne, già che percepisce quasi mezzo milione di euro al mese (ma sono lordi, cosa credevate … dedotte le tasse cosa volete che gli resti, poverino …) vada a vedere “come si fa”. Lo stesso facciano i nostri governanti.