I POST DELLE VACANZE: ANDIAMO IN CROCIERA (terza ed ultima crociera, seconda ed ultima puntata)
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Luglio, 2012 @ 3:08 pmDetto altrimenti: con questo post terminano le tre crociere, nove post in tutto …
In compenso mi sono rifatto ampiamente nel viaggio di ritorno, sul quale merita di spendere qualche parola. Seguendo i suggerimenti di Meteo Mursia (l’anno scorso mi aveva avvisato dell’arrivo del Mistral), Edoardo ed io abbiamo rimandato la partenza di qualche giorno a causa del citato Maestrale seguito da due giorni di vento da Nord altrettanto “decisoâ€. Finalmente il 30 agosto abbiamo staccato gli ormeggi dalla Baia delle Saline. Vento fresco da Nord poi girato da Sud Est, tra i dieci ed i quindici nodi con punte di venti, sole forte e temperatura mite! Sembravano condizioni “su ordinazioneâ€.
Con una spinnakerata da sogno siamo volati sino a Portovecchio, dove ho reincontrato l’amico Giorgio Lescai, regolarmente in pensione ed all’ancora in quel porto (beato lui!), sfiorando gli scogli Toro e Vacca e le isole Cerbicali. Quindi Il giorno dopo seconda tappa: un unico bordo di spi sino a Campoloro, dopo avere ammirato la Piramide della Baia di Pinarellu e le torri genovesi (le foto le ho inserite nei post precdenti).
Quindi, Campoloro-Isola d’Elba, rotta 43°: sei ore di bolina larga e traverso, randa piena e genoa (ci sarebbe stato anche lo spi, ma ogni tanto vince la pigrizia…),velocità media 4 nodi, massima 6,7!! Lo stesso dicasi per la tratta Elba-Toscana, rotta 41°, con attraversamento del Canale di Piombino quasi in planata e arrivo a S. Vincenzo in quattro ore di bolina larga girata a lasco all’altezza del Golfo di Baratti (genoa, fiocco, genoa; randa piena, una mano, randa piena).
Inconvenienti all’ormeggio: lieve urto da parte di un ferro da stiro (Boston Whaler di dieci metri, due fuoribordo da 200 cavalli ciascuno, giuro!) che si era ormeggiato in stile automobilistico a tre metri di distanza dal Fun già all’ancora in rada a Cala Coticcio a Caprera, ed il cui proprietario se ne uscì indignato nei miei confronti con un “Come mai lei mi ha urtato? Ometto la mia risposta. Lieve urto da parte di un grosso cabinato con tanto di albero e vele nuovissime, mai usate direi, che naviga a motore da due anni, il cui skipper riteneva che si potesse ormeggiare a retromarcia sotto venti nodi di vento senza avere alcuno sui bordi che frapponesse parabordi fra lui e le altre barche (fra cui il mio Fun) già ormeggiate.
Inconvenienti diversi: rottura dello starter del fuoribordo, rimediata con nuovo starter in filo di ferro; perdita di un parabordo; accarezzato con l’estremità della deriva uno scoglio a 1,55 metri (acc….!! La deriva del fun pesca 1,60!) sotto il pelo dell’acqua all’entrata del Golfo di S. Giulia; strappato uno spi finito in acqua (sono stato io, ma ne avevo un secondo…)
Note di colore a S. Stefano: “Sono tre giorni che tentiamo di raggiungere l’Elba, ma con questo mare…†disse l’autista di un altro ferro da stiro di dieci metri e due piani fuori terra a due esterrefatti funnisti che invece avevano appena terminato una divertentissima traversata a vela su una barchetta di 900 chili…
Istruzioni per l’uso delle carte di credito telefoniche francesi: è inutile che continuiate a rigirarle! Non sono da infilare nella feritoia! Dovete invece grattarle stile gratta e vinci, leggere il numero di codice attribuitovi e digitare quello sull’apparecchio, prima del numero che intendete chiamare. Non ci facciamo conoscere all’estero…
Oggetti rinvenuti: recuperato davanti a Palau remo di alluminio con pala in plastica colorata: chi lo avesse perso telefoni a Riccardo, 335 5487516 specificando il colore della pala. Allo stesso numero rivolgersi per ulteriori dettagli e informazioni sul viaggio.
Impressione finale: il Fun è piccolo, ma quando sei solo con lui in mezzo al mare, quando te lo senti addosso come uno scarpone da sci ben calzato, quando risponde con una accelerata ad ogni soffio di vento, quando plana sull’onda dalla quale si fa slanciare quasi in volo, quando si chiedono ma tutta quella roba stava lì dentro, o come fanno quei tre a dormire lì dentro o come hai fatto ad arrivare sin lì con quella barchetta, quando per raggiungerti devono accendere il motore, quanto si ormeggia in mezzo metro d’acqua o fra due gozzi, quando lo puoi benissimo condurre da solo, quando tuo figlio ti dice sono contento d’essere venuto…bè, allora senti che ha un cuore grande e generoso…
Buon Vento a tutti, velisti e non!
P.S.: comunque … chi volesse provare (gratuitamente, s’intende) il Fun nei ventoni dell’Alto Garda Trentino, basta che mi telefoni (335 5487516).