L’ELENA DI EURIPIDE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Gennaio, 2019 @ 2:14 pmDetto altrimenti: e poi dicono che i classici non servono … (post 3485)
Oggi, sole pieno, niente sci bensì “a scuola” di letture classiche nella biblioteca Comunale di Trento dalla Prof senza puntino Maria Lia Guardini (se non è vero amore questo …!). Il compito per le vacanze (natalizie) era la tragedia greca “Elena” di Euripide, una tragedia che finisce bene. Scritta nel 412 a. C., ovvero quasi 2500 anni fa, ma attualissima e – per la sua concezione e struttura – veramente appassionante: piena di effetti speciali, di fantasmi, di figure e di caratteri “doppi”; per il teatro nel teatro, la teknè nella teknè, il rovesciamento dei contenuti e dei significati mitologici e molto altro ancora. Essa fu scritta subito dopo la prepotente devastazione ateniese della piccola isola di Melo (416) e soprattutto dopo la pesante disfatta ateniese della spedizione contro la grande isola di Sicilia (voluta da quell’opportunista voltagabbana guerrafondaio di Alcibiade), in una Atene ormai in declino di uomini, marinai, navi, finanza, credibilità internazionale, declino terminato con la sua sconfitta del 404 ad opera di Sparta. Nella tragedia troviamo:
1 – L’esaltazione della ragione e dell’intelligenza umana rispetto al fato: “… lasciamo perdere gli oracoli. Non sono altro che un’esca per fare arricchire altri: nessuno si è mai arricchito senza fare nulla … l’intelligenza ed il buon senso sono gli oracoli migliori che ci siano” .
Una sorta di illuminismo ante litteram
2 – L’esaltazione della donna (Elena) rispetto all’uomo (Menelao) spesso infatuato di se stesso e irrazionale; della donna che non subisce gli eventi ma li governa; della donna solidale con le altre donne.
Ricordiamo che in quel tempo in Atene la donna era poco più che uno schiavo: senza diritti politici, relegata a casa a badare agli schiavi (in media, ogni Ateniese ne aveva quattro!): quindi Euripide compie una vera e propria rivoluzione, anzi … una “evoluzione”, cioè “rivoluzione positiva”!
3 – L’ “aiutati che Dio ti aiuta”.
Il Dio … si, vabbè, ma intanto tu datti da fare!
4 – La ricerca di cosa esista fra Dio e il non-Dio: “Cosa è dio, cosa non dio, cosa c’è nel mezzo” .
5 – La condanna della guerra: “E’ pazzo chi cerca la gloria a suon di lancia nelle battaglie: è un modo rozzo di porre fine ai problemi dell’umanità. Se le decisioni vengono affidate alla lotta di sangue, la violenza non abbandonerà mai le città degli uomini”.
All’epoca la politica era solo politica di guerra! Quindi l’affermazione di Euripide era molto forte!
6 – L’invito al rispetto della natura e all’equa e onesta distribuzione delle risorse e della ricchezza: “Il cielo e la terra sono un Bene Comune per tutti gli uomini: se si riempie la propria casa, non lo si deve fare a spese degli altri, né tanto meno con la violenza”.
7 – Il rispetto verso l’estraneo immigrato: “Giungo qui come naufrago e come straniero: sono assolutamente inviolabile”.
Altre mie considerazioni: di fronte ad un’opera letteraria, sia essa un racconto, una piece teatrale, una poesia o altro, io sono portato a contestualizare e ad attualizzare il lavoro. Contestualizzare, ovvero inquadrare l’opera nel suo tempo. Cioè, mi domando: perchè è stata scritta? Cosa l’ha motivata? Cosa si proponeva? Come è stata accolta? Attualizzare, ovvero vedere se e come oggi essa abbia una sua validità, se e come essa abbia oggi un suo significato, un ruolo; se e come oggi possa essere di insegnamento.
Che vi avevo detto? Filosofia di vita e di politica attualisssime! Cicerone, anni dopo, ebbe a sentenziare “Historia magistra vitae”, la Storia è maestra di vita. E invece no, la Storia è “registro” di vita: la scrive, la racconta, la commenta ma come maestra non vale un gran che visto che poi i suoi alunni, gli uomini, non ne imparano mai la lezione. Cosa mi permetto di suggerire circa questo tesdto? A chi ha fatto studi classici, di leggerlo Agli altri, anche (leggendo prima una sintesi del contenuto). A tutti: di rifletterci sopra e di attualizzarne le conclusioni.
Prossima riunione del nostro gruppo di lettura (e anche vostro, se volete: infatti è gratuito ed aperto a tutti): martedì 29 gennaio ore 10, Sala Multilingue della Biblioteca Comunale di Trento (piano terra), Via Roma, 55 – Trento. Compito per casa: “Anfitrione” di Plauto.