ERRARE HUMANUM EST …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Dicembre, 2018 @ 6:42 am

Detto altrimenti: … PERSEVERARE DIABOLICUM             (post 3453)

Regole, principi, esperienze accettate e soprattutto sperimentate universalmente, quando riguardano noi direttamente pare che non valgano nulla. L’importanza del dialogo, della discussione, del confronto, della comunicazione (communis actio, azione comune), la capacità di cambiare idea, di riconoscere i propri errori, di accettare anzi di ricercare i compromessi, quelli che da sempre hanno fatto la storia e la politica …. No, niente di tutto ciò: io tiro dritto. E le masse applaudono, le masse che non conoscono il latino, che non hanno letto il libro di Paolo Mieli nel quale c’è uno splendido capitolo sui compromessi, le masse che si fanno trascinare ad una retorica populista di chi usa toni roboanti, supponenti, che non ammettono replica.

Panem et circenses (e ci risiamo con il latinorum, direte voi!) dicevano i consiglieri agli imperatori romani; date al popolo quel tanto da mangiare e i giochi del circo e non vi creerà problemi. E oggi ci risiamo: stipendietti e pensioncine a tutti e tanto, tanto calcio in TV, anche quando le tifoserie fanno guerriglia, anche quando ci scappa il morto: “Chiudere lo stadio? Quando mai?”

Dice, ma tu blogger, niente niente mi fai il classista? No raga, scialla, al contrario! Cerco di stimolare le masse a capire in modo tale che poi siano in grado di scegliere con la testa propria e non farsi mettere in cervello a zero! Pensate un po’: se vuoi acquistare un’arma occorre dimostrare di possedere certi requisiti; idem se vuoi guidare un’auto o timonare un’imbarcazione; se ti vuoi sposare in Chiesa poi devi partecipare a speciali corsi pre-matrimoniali. Ma per votare, niente: tutti al voto, anche se non si conosce la differenza fra democrazia e oligarchia; fra democrazia vera e democrazia diretta da altri; fra presenza o assenza del vincolo di mandato, solo per citare alcuni passaggi della nostra politica. Evvabbè … datemi pure del classista: vorrà dire che sono un classista che cerca di aumentare il numero delle persone presenti in questa “classe”, cioè in una classe nella quale si spiegano i passaggi della politica e della democrazia.

Dice … ma quel titolo del post, che mi viene a significare, che c’azzecca? C’azzecca, c’azzecca! Ora ve lo dico come. In un suo recente libro da me più volte citato (“Ci sono luoghi al mondo …” Ed. Corsera) lo scienziato filosofo scrittore Carlo Rovelli in un capitoletto ci parla degli errori di Einstein. Errori tecnici, di calcolo, concettuali commessi dal più grande scienziato dei tempi moderni e non solo. E li elenca, uno per uno. Errori che non hanno diminuito la figura della persona ma che al contrario l’hanno ingigantita, proprio perché Einstein è stato capace di riconoscere i propri errori e di cambiare idea. Rovelli conclude con una frase. L’importante non è avere ragione, è arrivare a capire”.

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