I POST DELLE VACANZE: ANDIAMO IN CROCIERA (prima crociera, terza puntata)
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Luglio, 2012 @ 5:44 amDetto altrimenti: il riassunto delle due puntate precedenti? leggete i due post precedenti …
Matteo riparte per Trento. Lo accompagnamo via mare a Palau, da dove, via terra, raggiungerà Olbia per l’imbarco sul traghetto. Ciao Matteo, buon vento!  Io e Riccardo restiamo soli, come spesso accade sul Garda, e continuiamo a veleggiare per l’arcipelago. Tutte le sere, a casa, cioè al corpo morto della Baia delle Saline, dove fra l’altro incontriamo e fotografiamo barche famose come Il Grande Zot e Tamata Noa.Iniziamo a farci amici nuovi: gente che si avvicina, che chiede se “è una scuola di velaâ€, che si offre di accompagnarci a fare un giretto. Riccardo si compera un canottino da usare come tender, che però una sera sparisce, portato via dal vento o da qualche umano. Non lo sapremo mai. Poco male (a parte la spesa). Pinne ai piedi e un sacco giallo della Lipton Tea sulla testa, ed ecco risolto il problema di portare indumenti e cibi asciutti dalla barca a terra e viceversa.Altro inconveniente: alcuni ragazzi hanno piazzato una vera e proprio discoteca su di una spiaggia a due miglia da noi, e ci assalgono con il loro rumore (mi rifiuto di chiamarlo musica). In molti telefonano ai Carabinieri, e la questione è risolta.  Arriva la famiglia di Riccardo e lui inizia a dormire a terra in una casa poco distante dal mare, della quale riesco a scorgere il tetto. Per una notte ospito a dormire suo figlio Edoardo e suo nipote Enrico.
Finalmente arriva anche il maestrale! In spiaggia sono 20-25 nodi. Fuori si superano i 30. Riccardo, emozionatissimo, mi raggiunge a nuoto e lo misura con l’anemometro. Si sente osservato dalla spiaggia da cento occhi che si domandano se siamo matti o veramente bravi. Mi arma con cura. Sta attento a non scivolare sulle cime e cimette di cui sono pieno: movimenti lenti, studiati, da professionista, proprio come quando, in Germania, sotto gli occhi di un tedescone alto due metri si era dovuto mettere al volante di una grossa Mercedes con il cambio automatico presa a noleggio. Non deve far fare brutta figura al nostro Maestro Garda, anche perché a poppa porto ben leggibile il nome del mio circolo “Fraglia VBela Riva†spesso interpretato e registrato nei porti francesi come il mio nome, al posto di Whisper. Due mani di terzaroli. La randa issata al vento fileggia rumorosamente. Idem il fiocco. Un ultimo controllo alle scotte ed alle sartie volanti, indi Riccardo libera la prua dall’ormeggio e lo trattiene in mano arretrando verso poppa. Io mi traverso: lui lascia l’ormeggio e salta al timone. Via!…è fatta, abbiamo “decollato” con eleganza!
Ora si veleggia bene: io sono più veloce che sul Garda. Dipenderà dall’acqua salata…ed anche dalla corrente che percorre da Nord il canale davanti a Palau e che incide sul log. I motoscafi sono pochi e navigano assai più lentamente. Le barche a vela, perlopiù procedono a motore. Peccato! Fra i tanti giri che abbiamo fatto, ve ne accenno solo uno: in quattro ore abbiamo bolinato verso Palau, fin sotto Spargi, poi ci siamo allargati verso Porto Puddu, e quindi mure a sinistra abbiamo passato il canale fra Spargiotto e Spargi, per poi tornare verso sud, fra Maddalena e Spargi, sino alla nostra Baia dietro Capo d’Orso. In totale circa 25 miglia, a 4.5 nodi di bolina e quasi il doppio al lasco e di poppa (abbiamo le foto). Mare splendido, di un blu intenso incorniciato dal bianco delle creste infrante quando lo risaliamo, e d’argento quando planiamo con il sole alle spalle, inseguendo la spuma che il vento ruba alle onde.
Segnalo la bellezza degli approdi ad Est e a Sud di Spargi e la sua rocciosa e selvaggia costa Nord. Negli intervalli del Maestrale siamo stati con l’intera famiglia a Porto Cervo, a Poltu Quatu ed in tante spiagge incantevoli (le più belle sono Cala Coticcio detta Tahiti†e Cala Napoletana a Caprera).
(continua)